Amsterdam, il Destino del Quartiere a Luci Rosse

Dopo 800 anni,  il consiglio comunale di Amsterdam ha deciso  di chiudere circa un terzo delle stanze usate dalle prostitute nel famoso quartiere a luci rosse per cercare di ridurre il crimine nella zona.

In Olanda la prostituzione è stata pienamente legalizzata nel 2000, da quando le prostitute (oggi chiamate sex workers) hanno iniziato a pagare le tasse. Da sempre e’ stata una delle maggiori attrazioni del mondo, eppure negli ultimi anni si sta assistendo ad un’inversione di tendenza.  Già dalla fine dell’anno scorso, il Comune di Amsterdam aveva preannunciato la chiusura di un terzo delle vetrine del Quartiere a Luci rosse ed alcune forti reazioni si erano già avute. Adesso si è arrivato ai fatti decidendo di stanziare fino a 15 milioni di euro per riscattare cinquantuno vetrine che appartenengono all’ “Imperatore del sesso” nei Paesi Bassi Charles Geerts e che dovranno essere riconvertite in negozi regolari e alloggi tradizionali oltre che bar e locali culturali.

L’azione dell’amministrazione comunale segue un accordo che si è concluso tra una società immobiliare, la NV Stadsgoed, e lo stesso Charles Geerts per l’acquisto delle vetrine al prezzo di 25 milioni di euro. Il comune ha reso noto di aver rifiutato 33 richieste provenienti da aziende del sesso dopo aver avviato un programma di controllo che si concluderà entro la fine del 2007.  L’agenzia stampa olandese Anp ha riferito che il provvedimento riguarderà 108 delle 360 vetrine a luci rosse di Amsterdam che secondo il recente  regolamento dovranno chiudere già entro quest’anno.

Il primo intervento del comitato Project 1012 del codice postale della zona, voluto dal primo cittadino per la riqualificazione dell’area è iniziato proprio sostituendo alcune vetrine rosse con degli atelier di alta moda,  al posto di alcune delle ragazze dell’area del De Wallen in carne ed ossa ora ci sono dei manichini.  Cosi’ dalle vetrine dove un tempo si affacciavano fanciulle in attesa di turisti e clienti, si possono ammirare invece dei manichini in plastica che sfoggiano vestiti, stivali, borse, oggettistica e quant’altro.  L’iniziativa Red Light Fashion partita il 19 Gennaio del 2008 in concomitanza con la settimana della moda ad Amsterdam, si potrarrà per almeno 1 anno secondo i voleri del comitato. I designer non dovranno versare nulla per la visibilità acquisita nel centro della città, ma i turisti di Amsterdam, che si aggirano circa sui 10 Milioni all’anno continueranno ad affollare il quartiere a luci rosse per vedere questa volta delle ragazze di plastica seppur vestite d’alta moda ?

Inoltre il primo cittadino di Amsterdam, Job Cohen, ha iniziato la sua opera di pulizia del crimine organizzato legate al sesso a pagamento facendo chiudere anche lo storico night Yab Yum con una sentenza del tribunale che ha ufficializzato la  la temporanea sospensione delle licenze. Le autorità cittadine hanno già chiuso numerose porno vetrine e case di appuntamenti avvalendosi di un’apposita legge che permette il ritiro delle licenze a locali sospettati di attività illecite. Il sito web dello Yab Yum in prima pagina riporta in olandese nel dettaglio la decisione che ha decretato la sua temporanea chiusura.  Sotto un link riporta le pagine originarie dello stesso sito che al momento risultano ancora essere online.

In realtà, secondo il sindaco Job Cohen, come ha riferito nella conferenza stampa dei giorni scorsi, questa sofferta decisione non è scaturita dal fatto di voler cacciare la prostituzione da Wallen ma da una ferma volontà di combattere con ogni mezzo le attività del crimine organizzato che albergano nel quartiere a luci rosse di Amsterdam come naturale conseguenza dello sfruttamento a cui sono sottoposte tutte quelle donne che non si prostituiscono volontariamente secondo la legge del 2000 che ha reso di fatto legale la prostituzione in Olanda. Causa di questo inversione di rotta è stato infatti un rapporto del 2006 della polizia che ha rilevato episodi di prostituzione forzata  e riportando come nel quartiere a luci rosse della città tantissime donne vengono sfruttate a beneficio della criminalità, motivo che ha spinto il consiglio comunale ad attuare una politica dura. Anche un’ agenzia che si occupa di diritti umani ha dichiarato che, secondo le sue stime, circa 3.500 donne che arrivano dall’Asia e l’Europa dell’ est ogni anno  sono vittime di un traffico illegale e sono costrette a prostituirsi in bordelli non ufficiali dove vengono anche imprigionate.
Secondo Lodewijk Asscher, promotore del comitato Pro Cohen e responsabile del piano di recupero, l’intenzione è quella di ristrutturare e riconvertire ad un nuovo utilizzo una delle zone più prestigiose di Amsterdam aprendo nuovi ristoranti, bar e negozi per turisti secondo il modello di New York di Rudy Juliani che ha portato un aumento delle visite dei turisti proprio per la pulizia effettuata. Pur rispettando l’arte della prostituzione, riconosciuto in Olanda come un’effettiva professione, è stato necessario usare il polso duro proprio per difendere quella libertà a cui gli olandesi sono tanto affezionati. Lodewijk ha parlato di un preciso obbligo morale verso i cittadini e le stesse prostitute. Essere tolleranti non deve significare consentire il favorire di quello che può essere definito oggi uno schiavismo moderno.

Vogliamo eliminare il crimine dal quartiere a luci rosse”, ha detto alla Anp il sindaco Jop Cohen“.

E’ meglio per le prostitute se sono gestite da persone autorizzate. Sentiamo sempre più spesso parlare di traffici che coinvolgono donne. Ci sono molte ragioni per le quali ci dobbiamo preoccupare“.

La decisione ha sollevato le critiche dell’associazione di difesa della prostituzione De Rode Draad.

Dall’altra parte infatti:

Charles Geerts, gestore di molte attività a luci rosse nella capitale, ha detto ad Anp di sperare in un rigetto del provvedimento da parte del tribunale, altrimenti sarebbe costretto a chiudere 60 vetrine e licenziare circa 100 prostitute.

Mariska Majoor che gestisce il Prostitutie Informatie Centrum, un’associazione che si occupa della tutela delle donne che lavorano nel Red Light District, rirerisce che moltissime di loro lavorano nel quartiere solo per la loro spontanea volontà.  Mariska è preoccupata e invita il primo cittadino ad occuparsi invece della protezione delle “lavoratrici del sesso“.

Matjie Blaak,  ex prostituta componente e portavoce della associazione in difesa della prostituzione Nastro Rosso“, si è dichiarata preoccupata della possibilità che il quartiere venga chiuso del tutto, come è successo nella vicina cittadina Arnhem quest’anno. Seconde lei il quartiere a luci rosse scomparirà gradualmente perchè mancando una delle attrazioni principali verrà meno il turismo e verranno meno gli interessi di commercianti, tour operator e albergatori. Inoltre ridurre le vetrine  significa invece offrire maggiori possibilità di sfruttamento perchè quelle donne saranno costrette a svolgere il loro lavoro altrove e quindi lontane sia dai servizi sanitari che dalla stessa associazione che ha tutti gli interessi di tutelarle.

Wim Boef di Platform 1012, un’ associazione locale di esercenti che si sta bettendo contro le iniziative del Sindaco Cohen.  Secondo Wim i commercianti non hanno alcuna possibilità di andarsene dato che non possono vendere un locale che nessuno desidera. E poi perchè chi affitta un appartamento dovrebbe rischiare di perdere la licenza affindandosi a dei fuori legge ? Questo processo proseguirà con la chiusura di altre vetrine visto che l’amministrazione locale intende già revocare la licenza a locali come la Casa Rosso e il Banana Bar. Le conseguenze ? La gente smetterà di arrivare in massa ad Amsterdam.

Il Sindaco dal canto suo ha fatto sapere che pur volendo limitare le attività del quartiere legate a scopi criminosi quali il riciclo del denaro sporto, immigrazione illegale e spaccio di droga, di fatto non si opporrà alla prostituzione in un città che da anni viene tollerata e ufficialmente legalizzata ma provvederà solo a regolamentarla. Il primo cittadino assicura che anche alla fine del Project 1012, la zona della città delimitata dalle stradine comprese tra Nieuwstraat e l’Oudezijds Achterburgwal continuerà a fungere da Quartiere a luci rosse, anche perchè il progetto di riqualificazione urbana ha tempi davvero lunghi. Infatti il tutto si risolverà non prima del 2017. Anzi ricorda “non dimentichiamo che le vetrine rimaste ancora in gioco sono oltre 400, un numero sicuramente sufficiente a non deludere le aspettative dei curiosi”.

Ecco anche un servizio trasmesso il 31 marzo 2008 dall’emittente televisiva La7 nello spazio che ha chiamato Reality in cui sono stati intervistati direttamente ad Amsterdam i protagonisti di questa vicenda che ha dato vita ad un processo che ha cambiato la storia secolare della capitale olandese. Tra questi ha parlato Kim una prostituta secondo la quale il problema è nato con l’arrivo delle Europee dell’Est che sono davvero sfruttate e che oltrettutto hanno giocato al ribasso dei prezzi sottraendo di fatto lavoro alle olandesi e proponendo servizi non sicuri.  Kim guadagna nei mesi migliori tra gli 8.000 e 12.000 euro, tolti 3.000 euro per la vetrina e le tasse, eppure desidera andare in Thailandia, sta aspettando solo di raccimolare la somma che le servirà per partire.

Ma cosa sta accadendo nei Paesi Bassi, prima alcune leggi un pò repressive nei confronti degli immigrati, adesso un maggiore limitazione della prostituzione ? Forse si arriverà a vietarla del tutto con gli stessi effetti deleteri di criminalità sommersa che esistono in altre città del mondo ? Dopo il divieto di fumare dei coffee shop dal 1 luglio 2008, un altro pezzo di tradizione olandese se ne va !
E’ l’inizio di un rapido declino di quella immagine che aveva da sempre raffigurato Amsterdam come la  capitale della droga e del sesso ?  Senza quel senso del proibito e della trasgressione che ha reso famoso Amsterdam in tutto il mondo da secoli, potrà la capitale olandese essere ancora una meta ambita per i turisti ? Uno dei più antici e pittoreschi quartieri della capitale olandese riuscirà a mantenere la stessa magnetica attrazione ? Ma chi avrà ragione ? Il sindaco o l’associazione di difesa della prostituzione ? Si riuscirà a ridurre effettivamente la criminalità organizzata oppure se ne sposterà solo il fulcro riducendo drasticamente un’attrazione che da anni è di grande importanza per milioni di turisti di tutto il mondo ?

Tempo fa si parlava di un modello olandese da imitare che costituiva nei Paesi Bassi un’attività legalmente regolamentata oltre che un grande impatto economico tanto da contribuire all’economia della stessa Nazione.  Un modello secondo il quale la prostituzione veniva allontanata dalle strade e si svolgeva soltanto in luoghi ad essa deputati, con i conseguenti controlli medici, di ordine pubblico e fiscali. Si sono susseguite delle vivaci conversazioni in un forum aperto per discutere degli aspetti positivi della prostituzione in Olanda e della possibilità di riprodurre il modello olandese anche in Italia, ma non per far fronte ad una semplice soddisfazione di un bisogno che seppur fisiologico è di fatto immorale ma invece come possibile soluzione per controllare e ridurre sia lo sfruttamento delle donne che le attività criminose che ne conseguono. Purtoppo il mestiere più antico del mondo sembra non si possa reprimerlo del tutto.  A questa conclusione arrivammo esaminando anche la sconvolgente proposta del prefetto di Roma che aveva suggerito di avvicinarsi al modello olandese e dopo gli avvenimenti del pseudo quartiere a luci rosse di Padova e potremmo continuare adesso a discorrere dando uno sguardo a quello che  sta accadendo a Milano. Adesso che quel modello olandese è venuto meno, si dovrà considerare un fallimento o solo un’inversione di tendenza a cui non dare ascolto ?

Via Quotidiano.net [Video] e Reuters
Foto da Nowpublic.com, Spiegel.de e Red-light-district-amsterdam
Altri dettagli di un giornale cartaceo di Myair.com sono stati segnalati da Paolo che ringranzio per il suo prezioso contributo !

Ecco alcune foto affinchè rimanga impresso un pezzo di Olanda che può svanire nel tempo  !

Le Prostitute del Quartiere a Luci Rosse di Amsterdam

Amsterdam, il Quartiere a Luci Rosse , le Prostitute

Amsterdam, il Quartiere a Luci Rosse

Amsterdam, Quartiere a Luci Rosse. Una Prostituta

Amsterdam, Quartiere a Luci Rosse. Vetrina una Prostituta

Amsterdam, Vetrina a Luci Rosse

Amsterdam, le Vetrine del quartiere a Luci Rosse

Amsterdam, una Prostituta in Vetrina

Amsterdam, Vetrina a Luci Rosse

Amsterdam, delle Prostitute

Amsterdam, Prostitute in un locale

Amsterdam, Prostituta in Vetrina

Amsterdam, Prostituta in Vetrina

Amsterdam, Vetrina a Luci Rosse

Amsterdam, Prostituta in Vetrina

Amsterdam, Prostituta in Vetrina

Amsterdam, Vetrina a Luci Rosse

Amsterdam, Red Light District

Amsterdam, Sex Bar

Amsterdam, Sex Bar

Amsterdam, la Prostituta

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14 Commenti a “Amsterdam, il Destino del Quartiere a Luci Rosse”

  1. BlogOlanda Indipendente» Archivi Blog » Olanda e prostituzione: è davvero un fallimento ? Scrive:

    […] ha già dato avvio ad un progetto (’Project 1012′) di qualificazione urbana con la chiusura del quartiere a luci rosse trasformando parte delle famose vetrine in ateliers di alta […]

  2. admin Scrive:

    Il progetto 1012 prende forma ma i 25 coffe shop destinati alla chiusura probabilmente verranno solo spostati in altri quartieri di Amsterdam

    Grazie a Piero per la segnalazione 🙂

  3. Bianca Scrive:

    Bell’articolo e bel video, complimenti.

    Ciao!

    PS: Informateci subito quando parte “Il cofanetto magico”.

  4. admin Scrive:

    Grazie Bianca.. è tutto merito dei lettori del blog.. Per il cofanetto.. dovremo riuscire per il 13.. speriamo prima 🙂

  5. airzoomhuarache Scrive:

    che tristezza snaturare quello spirito e quella vivacità che ha sempre contraddistinto Amsterdam e l’Olanda così dopo tutti questi anni! cosa ne sarà di Amsterdam quando in Olanda non ci andrà più nessuno? si sà che lo sfruttamento della prostituzione esiste ed appunto queste ragazze verrano spostate a Riga o in qualche altro posto e sfruttate ugualmente. c’era bisogno delle indagini della polizia per scoprirlo? è palese che un 10% – 20% massimo delle ragazze sono sfruttate, il problema non è Amsterdam ma dei paesi del Est che non riescono ad arginare questo fenomeno e che io non volevo nell’ EU perchè non all’altezza. anche in Italia che c’è la Mafia e c’è sempre stata questi metodi non si usano più ed ormai le prostitute arrivano solo dall’est europa! in Romania si usano e c’è gente che vive nei tombini e dobbiamo convivere con questi paesi del terzo mondo nel UE è assurdo! per chi non lo avesse visto consiglio di vedere un film documentario Spagnolo molto bello tratto dal libro YO PUTAS.

  6. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Si airzoomhuarache credo che questo discorso venga solo spostato.. grazie per anche per lo spunto documentario 🙂

  7. Piero Scrive:

    Condivido quello che dici,anche se paesi europei del 3zo mondo come li chiami tu,hanno gli stessi diritti che abbiamo noi di stare nella Ue..chi siamo noi …per essere migliori di altri?
    La prostituzione c’è e ci sarà sempre….legale o non…resta solo da vedere come la si vuole affrontare…finchè l’uomo come di natura è,non rinuncia a quella cosa denominata ” sesso “,esisterà anche la prostituzione ..non tutti hanno la possibilità di avere una ragazza e non tutti comunque sono fedeli al/alla proprio/a partner…La prostituzione esiste sin dai tempi dell’impero romano…si avete capito bene !!! poi che sia controllata dalla criminalità o non ,esiste e bisogna prenderne atto..Se in tutti i paesi,nelle grandi città facessero 1 zona caso mai in periferia ,dove mettere delle vetrine controllate dallo stato,dove chi esercita quel tipo di lavoro è tutelato sia a livello di salute che di tasse,non esisterebbero tanti probl. almeno gran parte di essi verrebbero arginati…La criminalità ha i suoi più grossi introiti dalla droga e dallo sfruttamento della prostituzione,quindi se si argina in parte quel fenomeno che è lo sfruttamento della prostituzione…………………………………………………………

    Duit.

  8. cristina Scrive:

    Ragazzi, sono d’accordo con voi. Le ragazze in vetrina non facevano nulla di male. Ma la polizia olandese fa bene ad arrestare chi sfrutta le minorenni e colpisce le attività illecite, il commercio di droga, ecc. Perchè costoro sono i veri criminali.

    In quanto ai sexy schop capirai….sembrano solo divertenti supermercati; nulla di più.

  9. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Un quartiere a luci rosse a Barcellona
    Il partito dei Verdi propone di istituire nella città una zona di tolleranza come ad Amsterdam (Corriere.it/)

  10. Bianca Scrive:

    Bel servizio, interessante averlo proposto.
    Buona giornata!

  11. admin Scrive:

    Grazie a te.. buona giornata 🙂

  12. Spin Codex » Amsterdam, ma come… Scrive:

    […] francamente non sapevo che li avessero vietati gli uni e gli altri. Ascoltando la televisione stasera scopro che sono stati praticamente tutti chiusi, e […]

  13. Olanda, vicessitudini virtuali | BlogOlanda Scrive:

    […] di virtuale è stato creato un intero quartiere, se il Quartiere di Luci Rosse di Amsterdam può scomparire dalla vita reale, ma non in quella virtuale.. quella di una vita parallela creata appositamente […]

  14. fantasma Scrive:

    il red light district piu’ grande d’europa e sankt pauli ad amburgo che oltre ad avere le vetrine come amsterdam si trovano anche dei locali dove adirittura fanno film hard ovviamnte nel quartiere sankt pauli si trova anche una stazione della polizia in quanto il quartiere oltre ad essere il red light notturno e anche la vita notturna di amburgo tornando a questo la polizia ogni giorno controlla il quartiere per evitare che le bande starniere sfruttino le donne che lavorano nelle vetrine che il 90%sono dell’est europeo.

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