Valentina, il diario di viaggio ad Amsterdam – Lunedi 27 Giugno

Locale

Di Amsterdam amo un suo essere molto materno nei miei confronti: anche nei giorni in cui mi mette alla prova, ed è durissima, mi premia sempre, alla fine; come quando ,da piccola, a fine cena, la nonna mi metteva sul tavolo il budino nella tazza color celeste. Il più bel premio senza altro merito se non per la mia presenza.

Ma andiamo per ordine:
stamattina, quando ho aperto gli occhi, mi sono accorta che :
esattamente sotto casa e’ iniziato il lavoro di un cantiere che sta usando la scavatrice;
e che piove.
E quando ad Amsterdam la pioggia comincia al mattino, significa che non scherza, qualunque cosa tu faccia, ti troverà ovunque tu sia, prima o poi ti troverà..e ti bagnerà tutto; quindi bisogna organizzarsi con una buona strategia di difesa: due giacche sopra la maglietta, e una mantella .cosi e’ perfetto per qualsiasi fuga al suo inevitabile incontro.
E cosi, fatta colazione con gran calma e litigando con l’ assenza di rete stabile, esco e mi dirigo a Nordermarkt: un mercato rionale molto grazioso dove, lunedì, si trova in vendita un po’ di tutto: tessuti, bottoni, sandwich con aringhe per spuntini o molluschi fritti, vestiti usati, scarpe di seconda mano, jans riciclati, pentole e stoviglie, passamanerie, ma anche verdura e frutta, tutto mescolato ….
Proprio li, all’iniziodel mercato, un signore vende stoffe africane “uniwax”, e da lui ogni anno ne compero qualche metro per confezionare i vestiti.

Si, perché tutti i meravigliosi tessuti colorati che si vedono, ora, anche addosso ad alcune migranti che arrivano a lampedusa, sono venduti esclusivamente nel mercato africano, ma sono tutti prodotti in olanda! E questo fa capire la storia di contatti di navigazione che ebbero fino a due secoli fa gli olandesi, si potrebbe dire che è stata l’ennesima globalizzazione, una delle tante, considerando quella dei fenici, poi Carlo magno, i romani e poi gli arabi e cosi via fino a quando gli olandesi per mare come i fenici, con le loro flotte arrivarono “ovunque”.
Sempre in questo mercato , ogni lunedi, una mia cara amica olandese, Bir,vende gioielli africani Bir,Birgitte, in inverno vive fra Burkinafasu, Senegal, Mali, e Ghana.compera tessuti e gioielli che rivende anche in questo mercato del lunedì.
Avrei voluto comperare tutto, mi sono limitata ad un anello e degli orecchini, e lei mi ha regalato bracciali di grani di vetro ghanesi, intonati col tessuto comperato appena prima.
Piovigginava appena..come un vapore…e mentre sto lì a guardare quello che non avevo comperato ma avrei voluto tanto, arriva un diluvio “olandese”.

Gli olandesi, ovviamente, sono impassibili, i turisti invece sono disorganizzati e un po’ presi dal panico; la mia amica mi fa accomodare nel suo stand, mi offre tè con zenzero, e aspetto che spiova.
Ci promettiamo di incontrarci nei prossimi giorni, magari a casa sua…
Bir mi sembra sempre una persona molto interessante: peccato la mia conversazione faticosa..ma lei e’ abituata a parlare con gli africani che parlano francese… non mi fa pesare nulla.
Appena spiove si alza un vento tiepido, e cosi proseguo il giro: voglio percorrere tutta la cintura dei canali e raggiungere l’ altra parte della città: arrivo fino a piazza dam: la residenza reale, proseguo lungo il Rokin fino a waterlooplein, attraverso il fiume Amstel passando sopra un ponte sontuoso, passo di fianco all’ antichissima sinagoga, poi al palazzo degli ufficiali delle compagnie navali, ora museo navale, e costeggio il canale.
Conoscevo poco questo quartiere che sichiama Wittenburg: è una delle tre isole orientali di Amsterdam che sono statie urbanizzate nella metà del 17 ° secolo.
Gli edifici, prima, erano cantieri navali e di questi ha conservato lo schema, le abitazioni, quasi tutte ricostruite negli anni 60/70, del “quartiere-cantiere navale” hanno conservato la struttura della planimetria di darsene disposte “a pettine”affacciate ordinate sul canale che prende acqua dal porto.

Quando ritorno indietro da questo giro era iniziata la partita per la coppa wefa “italia-spagna”: contemporaneamente si apre, alla velocità del vento, la coltre di nubi grigie, e si svela il cielo limpido e compare il sole caldo e avvolgente; sole che asciuga, sole bello, sole attraversato da belle nuvole che sembrano agnelli che pascolano nell’ azzurro…e che riportano la loro ombra che corre sul suolo.
Nei giorni scorsi gli spagnoli, che si trovano ad Amstedam dicevano sfottenti “ciao italia!” e avevano ragione: la spagna è la squadra campione mondiale, la più forte, la più bella da vedere, quella con più tattica e tecnica, la squadra che fa spettacolo facendo giocare gli altri fino a sfinirli..ecco: questi autentici Dei del prato vede son stati battuti dagli anonimi italiani, squadra giudicata con scetticismo, data per ultima, debole, senza qualita, e che invece, da quando sono arrivati, vincono tutto.

Il calcio è sempre una incredibile metafora.
Gli spagnoli, attoniti, increduli, storditi, si son bevuti silenziosi le loro caraffe di birra e la città ha proseguito i preparativi per la serata.

Valentina

Bigiotteria

Bigiotteria Commerciante

Bigiotteria

Bigiotteria Insegna

Bigiotteria Commerciante

Bigiotteria

Bigiotteria Commerciante

Bigiotteria Commerciante

Specchio

ponte

Bandiera

Museo Navale

Museo Navale

Chiusa

Canale

Battello

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