Valentina, il diario di viaggio ad Amsterdam – Domenica 26 Giugno

Case

Il cielo era azzurro, col sole radente che colorava i muri di una tonalità arancione calda, ma erano le cinque del mattino.
Quando, poi, mi sono svegliata di nuovo, erano passate le otto e dalla finestra si vedevano passare nuvole come batuffoli bianchi. Queste sono giornate che ingannano: fredde e calde, col sole che punge come l’ombra.

Al mercato dei fiori, dietro casa, incontro il mio amico David, che lì lavora, in una dei negozi di fiori piu forniti di bulbi e anche gadget, ci siamo salutati con la promessa di andare a bere qualcosa e fare due chiacchiere fra due giorni.
Il cielo è infittito di nuvole, ma posso proseguire il mio giro dove vado a trovare la mia amica della Tanzania che vende oggetti e tessuti del suo paese originario; ho comperato dei tessuti e una collanina, ma comprendevo avesse anche voglia di chiacchierare con la sua amica, venuta a farle visita, cosi non mi sono dilungata, ho fatto un giro fra i vicoli dietro a market plein: il vecchio porto, cosi piccolino oggi, chiuso fra strade e stazione, che ora somiglia a una piscina circondata da bellissimi palazzi barocchi e che rinchiude alle spalle un dedalo di vicoli attraversati da canali, che offono scorci pittoreschi e suggestivi; un labirinto buio di antiche case ora abitate una parte dai cinesi, e dall’altra , dietro la chiesa, conserva ancora la zona delle prostitute “in vetrina”.

Osservando con attenzione la collocazione dei generi di attività che si trovano partendo dal porto antico, in effetti, si puo leggere una sorta di “mappa delle tipiche attività portuali”: difatti in ogni porto si incontrano i mercati che vendono ciò che più interessa ogni uomo di mare quando scende a terra ferma, e tali attività seguono una sequenza logica: dormire, mangiare, ristorare il corpo, quindi fare l’ amore, poi, dopo, arrivano il mercato, dove si vendono ecomperano le merci, poi la Borsa e le banche…
ed ecco così che, di fianco alle “red line street” delle prostitute ci sono locali gay alla “querelle”, la chiesa, ristoranti che offrono la cucina tipica di ogni parte del mondo, cofee shop e alberghetti un po’ improbabili .
sebbene Amsterdam non sia più un il grande porto commerciale del nord, ora sostituito da Rotterdam, Questo stile di “vita di porto” è tutt’ora alla base dell’offerta turistica, ora arricchito anche dal turismo museale e da quello “da sballo” che comunque segue lo stesso percorso, forse perché anche chi cerca quella fuga sbarca qui come un naufrago in cerca di un diverso naufragio.
Ma, per me, questa del mercato del porto vecchio è solo una pausa di rito domenicale: una pausa prima di raggiungere il parco che più amo per rifugiarmi nelle letture; dando le spalle alla stazione si trova alla sua destra: partendo dal vecchio porto, quindi, si supera la stazione e si attraversa il quartiere Jordan; altra zona molto bella: un ricco quartiere ora abitato dalla elitte più intellettuale, con un turismo più raffinato e una gioventù che lo frequenta più colta e “alternativamente” benestante.
E infine:westenpark.

I parchi, per gli olandesi, sono fra i luoghi più amati e frequentati appena non piove: in un certo senso fanno parte della casa: sono la camera “all’aperto”.
Al parco si va per chiacchierare, per far giocare i bambini, per fare sport, per leggere, meditare, fare yoga, tai-chi, e per cenare: si preparano grigliate, si porta la musica, si gioca; in pratica i parchi sono il soggiorno degli olandesi.
Questa natura di eterni nomadi degli olandesi mi appassiona, e tutti i popoli che qui risiedono, e sono tanti quante le colonie che possedettero gli Orange, vi si adattano.
Il modo di integrazione olandese.
Siccome fa freddo, oggi i bambini non fanno il bagno nella piscina ricavata da un canale che drena il polder, ma si preparano comunque i fuochi e l’ aria si impregna di profumi di spezie, che scompaiono quando cambia direzione il vento, e poi tornano mescolati all’ odore di brace.
Tre ore di gran rilassamento.

Rientrando ho attraversato una “Staad festa” una festa di quartiere: la via era costellata da concerti, tavoli fuori, ragazzi che ballavano e ascoltavano musica, una saga di quartiere chiassosa e piena di vita.
Faceva molto freddo, forse era il freddo che fa questo sole quando si alza il vento.
Fare una doccia calda al rientro a casa è stato un piacevole sollievo.

Valentina

Case

Case

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Musicista su auto

Musicisti su auto

Musicisti su auto

Musicisti su auto

giardino

Cigni

Bici Canale

case canale

Case Canale

Case

Case

Case panorama

Piazza Dam Panoramica

Canale

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