Eutanasia, la dolce morte

Eutanasia

Dal 2005 e’ ammessa per legge in Belgio e in Olanda l’uso di un kit per l’eutanasia, in due anni è già stata praticata su 259 malati.

E’ possibile acquistarlo in farmacia al prezzo di 60 euro, come se fosse un banale vaccino contro l’influenza, certo occorre una prescrizione medica e anche se “non è rimborsabile dalla mutua”, per una questione di “vita o di morte“, niente è più facile di cosi’.

Quello che mi ha colpito molto è che sarà possibile anche per i bambini

Un giornalista ha acquistato il kit dell’eutanasia e racconta i motivi per cui ha fatto questa scelta: vuole restare padrone di se. Un altro blog, si domanda
Eutanasia..siete pro o contro?

Ecco alcuni articoli recenti sull’ eutanasia che riportano come siano aumentati notevolmente rispetto agli anni precedenti i casi di suicidio medicalmente assistito oltre a dimostrare come possa essere pericoloso non seguire correttamente e scrupolosamente le linee guida imposte dalla legge olandese.

Da ciò la pubblicazione di un sito internet dove verranno riportate con estrema precisione tutte le regole che necessitano..

La cosa che mi spaventa è riscontrare dal rapporto annuale come venga applicata con estrema semplicità soprattutto da chi non conosce abbastanza bene la situazione clinica del paziente che magari può non desiderare di morire se scopre effettivamente di non essere affetto da una malattia incurabile (uno dei casi).

Olanda. Condannato per aver assistito un amico a suicidarsi
Olanda. Aumentano i casi di eutanasia legale nel 2005
Olanda. Presto su internet linee guida per praticare l’eutanasia

Le leggi olandese pro eutanasia portarono nel precedente Governo Berlusconi anche a diversi battibecchi tra lo stato italiano e quello olandese e quasi ad un incidente diplomatico.

Infatti fecero scalpore le affermazioni dell’onorevole Giovanardi quando riferì in quella circostanza:

la legislazione nazista e le idee di Hitler in Europa stanno riemergendo

e che difronte alla risposta olandese incalzò nuovamente riferendo che quello che fa l’Olanda è esattamente quello che Hitler ha cercato di fare negli Anni Trenta. Anzi secondo le sue riflessioni la situazione è peggiore: Hitler lo faceva in segreto, gli olandesi invece lo vogliono fare alla luce del sole

La Farnesina puntualizzò il suo pensiero all’epoca spiegando come le opinioni dell’onorevole richiamassero valutazioni espresse da ambienti religiosi, medici e associativi olandesi.

Anche Calderoli si schierò a fianco di Giovanardi.
Per quello che era allora la composizione del centro sinistra e in particolare Pecoraro riferì: “noi italiani abbiamo fatto l’ennesima brutta figura e ci dobbiamo scusare”
Anche Capezzone disapprovò, mentre il Vaticano sostenne che l’Eutanasia e’ una pratica grave come l’aborto.
Per questo motivo, l’Olanda arrivò persino a convocare l’ambasciatore italiano all’Aja

Le reazioni sul caso Giovanardi continuarono e il Ministro degli Esteri Olandese riferì come “Giovanardi fosse un cristiano democratico estremo” ma il nostro politico replicò ancora “Scuse? E’ l’Olanda che deve motivare la scelta dell l’eutanasia infantile”.

Sebbene ognuno di noi abbia il diritto di dire ciò che pensa, e potrebbe non condividere il pensiero olandese contrario ai nostri principi cattolici, è giusto criticare la cultura di un’altra nazione, soprattutto dando del nazista all’Olanda ?
Parliamo infatti di un paese neutrale che ha subito l’occupazione e le deportazioni naziste dal 1940 al 1945

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30 Commenti a “Eutanasia, la dolce morte”

  1. Bianca Scrive:

    Ciao Francy, mi è sceso un accidente… mentre leggevo questo interessante articolo sull’eutanasia si leva la musichetta del post sulla bici, quando ho sentito le note ho pensato “… e che è? Sento le voci?”.
    !!!!!!!!!

    Cristina, ahimè, oggi non potremo vederci sigh sigh, mi spiace tanto… Seppellita sotto una valanga di impegni in questa fine novembre vado alle h. 15.00 allo spettacolo della cantante lirica Carla Regina, mezzosoprano di grande talento.

    Quanto mi spiace, come si fa a tenere dietro a tutto?

    Ciao e buona domenica a tutte/i.

  2. Bianca Scrive:

    Ho letto ora della tua lettera su “Italians” e l’ho recuperata, complimenti CRISTY!!

    Grazie per questo spaccato e anche per il coraggio, visto che sei giornalista e ti esponi, inoltre traspare la tua educazione, a parte poche e giustificate eccezioni brutto, bruttissimo vizio quello di non rispondere.

    Vai che sei mitica, ti vogliamo tutti bene.
    Concordo, anche io ricordo la correttezza dei bei tempi andati, non sono giornalista ma piuttosto introdotta nel campo, quindi…

    Buona domenica di nuovo (peccato per oggi, davvero… si sono incrociati gli impegni).

  3. Uyulala Scrive:

    Difficile affrontare quest’argomento senza rischiare di semplificare eccessivamente le cose.
    Personalmente, giacché non sono più cristiana da quando avevo 25 anni, non ho nessuna pregiudiziale legata a direttive “morali” di un gruppo religioso. Studio la questione dell’eutanasia da quando avevo 17 anni e mi rendo conto che purtroppo manca oggigiorno la capacità di modulare fra situazioni molto diverse che vengono schiaffate a forza nella definizione omnicomprensiva di “eutanasia”.
    Ho visto persone soffrire in un modo disumano e in questi casi sono favorevole anche all’eutanasia attiva, se viene esplicitamente richiesto dal malato. In linea di massima però propendo alla prudenza e sono dell’avviso che invece debba essere valutata in modo molto più serio la cosiddetta “eutanasia passiva”, ossia la sospensione delle cure palliative e la somministrazione di qualunque cosa atta a ridurre o possibilmente cancellare le sofferenze, anche qualora il presidio possa determinare un accorciamento della sopravvivenza.
    Il problema è che la confusione sul piano terminologico è immensa e il livello del pensiero etico ne viene pesantemente influenzato.

    Non conosco le leggi olandesi al riguardo, ma personalmente preferisco che vadano nella direzione di una maggiore autonomia decisionale anche in questo campo.

  4. gloria Scrive:

    ……..ah! Io forse non dovrei nemmeno parlare, ma quel che ho visto soffrire mia madre e le litigate che ho fatto con i medici perchè la lasciassero andare, lo so solo io!E’ una vergogna!!

  5. Uyulala Scrive:

    per Gloria: la sofferenza è un fatto, una realtà. Affrontarla usando ideologie è molto disumano. Hai ragione quando dici che è una vergogna.

  6. Annarita Scrive:

    Non discuto l’eutanasia (anche perchè ognuno ha i suoi pareri). Qui si parla di Paesi Bassi, quindi mi attengo al topic… Secondo me, che si sia a favore o meno dell’eutanasia, è davvero un po’ troppo pensare che si può tranquillamente andare in farmacia e trovare, accando al medicinale che magari ti salva la vita, quello che te la toglie. Non si tratta della legge a favore dell’eutanasia in certi casi e nemmeno della necessità o meno che il medico curante possa staccare la spina di un amcchinario che tiene in “vita” (tra virgolette perchè spesso è vita da vegetale e basta)… Per me è davvero non umano pensare di vendere (e in farmacia!) l’antidoto alla vita. Credo sia troppo anche per chi è a favore della leggere per l’eutanasia.
    Ma questo qui nei Paesi Bassi è quasi normale, dato che di umano c’è poco, come dicono gli stessi abitanti, che considerano spesso l’essere umani come una debolezza…

  7. alessandro Scrive:

    Il dibattito presuppone la capacita’ di Giovanardi di produrre un pensiero che vada oltre l’indistinto ululare e il vagito primordiale da cavernicolo (tratto comune a molti, troppi leghisti, tra cui il genio:

    http://gazzettadimantova.repubblica.it/dettaglio/Il-vicesindaco-leghista-I-neri-sono-brutti-e-deformi/1552628 )

    Mi offro di acquistare tale kit e spedirlo gratuitamente al signor Englaro, in modo da porre fine a questa disumana caciara intorno al corpo di sua figlia.

  8. cristina Scrive:

    Sono d’accordo con Alessandro. Tra l’altro ho letto l’interessante articolo che hai citato, Sandro. Pazzesco quello che ha detto Roberto Lamagni; che tristezza questa forma di razzismo disgustosa e disumana!

    Tornando all’eutanasia, su cui ho scritto talmente tanto che non posso nemmeno più sentirne parlare…vorrei precisare che non è vero quello che si dice dell’ Olanda, come il Paese dove la si permette nei confronti di tutti, bambini compresi. Il Kit “fai da te”, che era nato per essere acquistato dai medici, NON si può vendere in Olanda ( non so se lo facciano illegalmente). In Belgio sì; questo è vero.

    Qui l’eutanasia viene applicata SOLO con il rispetto di regole PRECISE; e SOTTO CONTROLLO. Non “alla cavolo”, come parecchie persone pensano e molta stampa disinformata ha pubblicato in Italia. Anche il caso di Eluana sarebbe stato valutato a fondo, ANNI FA, con i genitori; e poi credo che avrebbero permesso di porre fine alla vita vegetativa di questa povera ragazza. Per lei e per i suoi genitori, sottoposti al disumano stillicidio di vederla in quello stato, anno dopo anno.

    Infatti, che cosa ha di UMANO il voler per forza mantenerla in vita? Lo si può definire un atto di pietà, di bontà? A me sembra una cattiveria; avrebbero potuto donare gli organi a chi ne avrebbe avuto bisogno per VIVERE. E il denaro speso per le cure alla ricerca scientifica, per sconfiggere parecchie malattie.

    Ha ragione Uyulala che la sofferenza è una realtà; ma proprio per questo non si dovrebbe prolungare oltre ogni limite sopportabile. Che cosa si vuole creare? Un mondo di “morti viventi”? Quando la vita finisce ma per un errore ” tecnico-biologico” non si è interrotta da sola, è una tortura inutile cercare di prolungarla. E ancor di più, come dice Uyuala, nel suo profondissimo e bellissimo commento, è una vergogna farla diventare una discussione ideologica. Concordo anche sul lasciare un’autonomia decisionale. Credo che nessuno meglio di Uyuala possa dirlo, perchè svolge una professione in cui è continuamente a contatto con un tipo si sofferenza e di patologia delle peggiori. Anche se in effetti, dopo averlo scritto, mi sono resa conto che non può esistere una graduatoria nel campo delle sofferenze…

    Infine spesso non è la morte, evento naturale (come la nascita), che fa paura; è il patimento, il dolore, il male insopportabile, la degradazione della malattia allo stadio terminale. L’eutanasia ristabilisce il concetto di morte come fine di un’esistenza già sul punto di finire; ma di finire in malo modo.
    Restituisce la dignità di una morte senza sofferenza, dando la possibilità di addormentarsi in pace, circondati dall’amore dei propri cari. E se Dio esiste ed è somma bontà, sarà il primo a capirci.

  9. GuidOlanda Scrive:

    Vi riprongo come richiesto dalla stessa autrice il commento di Cristina sul Blog di Oggi:

    L’articolo: Eutanasia o pietà?
    Nel numero in edicola, abbiamo raccolto tutte le domande sul caso di Eluana Englaro. E abbiamo cercato di dare qualche risposta. Ma ci piacerebbe sapere che cosa ne pensate voi.
    La sentenza della Cassazione che autorizza papà Beppino a togliere l’alimentazione e l’idratazione alla figlia apre le porte all’eutanasia? Oppure è l’ultimo gesto d’amore di un padre che non vuole più veder soffrire la figlia (sempre che soffra)?

    1° commento:
    In un paese civile, pane ed acqua non si negano a nessuno. E, per favore, non mi venite a parlare di accanimento terapeutico.

    Commento di Cri:
    Secondo me ha ragione il primo utente. Miracolo della scienza, non di Dio. Tempo fa questa ragazza sarebbe morta naturalmente; senza sondini e meccanismi che l’avrebbero tenuta inutilmente in vita. Vivere vuol dire amare, provare emozioni, agire, avere uno scopo, lottare, comunicare. E poi chiudere gli occhi in pace. Vegetare non è vivere; almeno per un essere umano. Costringere una persona a vegetare è quindi inumano: direi quasi “cattivo”. Non c’è senso, non c’è uno scopo; se non la sofferenza di chi, in tal caso per ben 16 anni, ha visto la propria figlia ridotta in questo stato, senza neppure avere la possibilità di farle sentire la sua vicinanza e amore. E perchè arrogarsi il diritto di chiamarla “volontà di Dio”? Dio è buono: siamo noi uomini che roviniamo tutto. Forse Dio sarebbe il primo che vorrebbe averla accanto a sè, ora, finalmente liberata dalle catene dei sondini. Lasciatela salire al cielo, per carità! Vivo da 27 anni in un Paese, l ‘Olanda, dove l’eutanasia è permessa, con il rispetto ASSOLUTO e CONTROLLATO di certe regole. E vi assicuro che non è una pratica usata spesso. Solo nei casi in cui la pietà prende il sopravvento a favore di una morte dignitosa. Il mio medico di famiglia mi ha confidato che lui accetta di far firmare ai suoi pazienti gravemente malati la richiesta di eutanasia per dare loro un senso di “sicurezza” che verranno ascoltati nel momento in cui il dolore sarà diventato per loro insopportabile e soprattutto inutile da sopportare. Diciamo più per un motivo psicologico. Ma poi, quelli a cui veramente l’applica, sono pochissimi: perchè muoiono prima di morte naturale.
    Maria Cristina Giongo. (Eindhoven)

  10. Francesco GuidOlanda Scrive:

    OLANDA – Suicidio medicalmente assistito per gli ultrasettantenni. Iniziativa per legalizzazione (Aduc)

  11. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Olanda: aumentano i casi di eutanasia nel Paese

  12. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Chiese invano l’eutanasia, morta
    Morta in Olanda la donna
    in coma da un anno

    Venezia. Anna, eutanasia in Olanda Il marito: «L’ho aiutata a morire»

  13. admin Scrive:

    DALL’OLANDA ALL’ITALIA: UN NUOVO TENTATIVO DI INTRODURRE L’EUTANASIA DI STATO

  14. admin Scrive:

    La storia di Anna: da Venezia all’Olanda per morire come Eluana /a>
    “Non soffrirà come Eluana”: marito porta moglie a morire in Olanda

  15. cristina Scrive:

    Grazie di questa segnalazione, Francesco, molto importante.

    L’articolo è chiaro, soprattutto nel sottolineare la differenza fra Italia ed Olanda in tema di eutanasia. Leggetelo!

    Io ho scritto molto sull’eutanasia in Olanda ed ho consegnato al mio medico di famiglia olandese la mia richiesta di ottenerla in caso di malattia incurabile e terminale. Preciso comunque che alla fine sarà lui, con altri medici, a decidere quando applicarla. E vi assicuro che in Olanda non viene attuata “per niente” o anche se c’è un solo filo di speranza.

  16. admin Scrive:

    Grazie a te Cristina per la preziosa testimonianza e informazione dall’Olanda

  17. generici Scrive:

    Veramente una scelta molto difficile. Non so cosa dire. Si o No. In alcuni casi si, nel altre no. Ma capisco che non siamo Dio per decidere, ma soffrire….

  18. admin Scrive:

    OLANDA – Eutanasia. Clinica ad hoc entro un anno

  19. Maria Cristina Giongo Scrive:

    Comunque ho i miei dubbi che qui in Olanda apriranno una clinica del genere. Molti olandesi sono contrari e preferiscono che venga meglio applicata la legge.

    Cari saluti a tutti,

    Cristina

  20. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Zurigo decide se limitare l’eutanasia ai soli residenti

  21. Maria Cristina Giongo Scrive:

    Ho appena fatto un’intervista molto interessante ad un professore olandese, che riserverà molte sorprese; aiuta ad esaminare anche la possibilità di morire senza dolore e quindi senza dover ricorrere all’eutanasia.

    Uscirà su Avvenire e poi Francesco vi indicherà il link.

    Io credo che nella vita, per qualsiasi decisione si prenda, sia necessario esaminare tutte le eventualità possibili. Proprio per poter assumere la decisione migliore. Soprattutto in questo caso in cui si parla di patimenti insopportabili.

  22. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Olanda, eutanasia su una malata mentale grave. E’ il primo caso

  23. admin Scrive:

    In Olanda eutanasia anche a chi soffre di solitudine

  24. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Secondo un’italiana che vive nei Paesi Bassi non esiste in Olanda l’ eutanasia per stanchezza di vivere, in questo il Belgio ha dato una bellissima lezione di civilta’ quando e’ morto Hugo Claus.
    La sua esperienza personale riferisce che: alcuni Natali fa la nonna di suo marito ha chiesto le carte da firmare per via di un brutto tumore che se la stava consumando lentamente e nei modi inumani che chiunque si puo immaginare. E morta naturalmente piu di un anno dopo, pesava forse 35 kg.

  25. Maria Cristina Giongo Scrive:

    Prima di tutto bisogna distinguere fra eutanasia attiva ed eutanasia passiva. L’eutanasia passiva viene attuata qui come in Italia.

    Circa quella attiva non è vero che viene concessa indiscriminatamente.
    E figuriamoci soltanto se una persona soffre di solitudine!

    Per chi è affetto da Alzheimer può esistere la possibilità soltanto se la richiesta è stata fatta quando il paziente era lucido; non se è già malato perchè nella fase in cui non capisce più nulla non può essere liberamente consenziente.

    L’ultimo caso accaduto, in cui è stata applicata ad una donna malata grave di Alzheimer è un caso più complicato di cui si sta ancora discutendo.

  26. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Grazie anche per il tuo riscontro..

  27. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Eutanasia a domicilio, succede in Olanda

  28. Francesco GuidOlanda Scrive:

    http://www.corriere.it/esteri/12_marzo_01/olanda-eutanasia-domicilio-burchia_e6264b60-63b0-11e1-b5fe-fe1dee297a67.shtml

  29. GuidOlanda Scrive:

    Olanda, una donna non vedente ottiene l’eutanasia. È polemica
    http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2013/notizia/olanda-una-donna-non-vedente-ottiene-l-eutanasia-c3-88-polemica_2001881.shtml

  30. admin Scrive:

    Polemiche in Olanda sull’eutanasia di una nonvedente

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