La famosa ceramica di Delft

Royal Delft - Reception

Prosegue il resoconto del viaggio stampa Fiori ed eventi. Le bellezze dell’Olanda classica. Delft è nota al mondo per la produzione di ceramica decorata e una una delle aziende più famose della città è la Royal Delft che produce tradizionalmente e artigianalmente la tipica e conosciutissima ceramica dal colore blu, l’unica ed essere rimasta in vita oggi tra le tante sorte nel XVII° secolo, tanto da assorbire quelle minori Nel 1909 è divenuta una S.p.A., dal 1954 è quotata in borsa. La colorazione tipica si ottiene per effetto della reazione chimica con l’ossido di cobalto durante la cottura che avviene in due tempi entro le 24 ore compreso il raffreddamento.

Dalla materia prima infatti si realizza il pezzo versando il liquido che poi si solidifica, creando il biscotto, su cui si dipinge (in quel momento avrà colore nero) poi si smalta per proteggere le incisioni e dopo la 2° cottura diviene blu. Poi esiste anche la tecnica del trasferimento dell’immagine, chiamata anche transfer o della decalcomania. Gli oggetti decorati con questa tecnica si differenziano rispetto a quelli dipinti a mano perchè hanno un colore meno intenso e comunque dietro riportano la marca delft blauw. In realtà la composizione sia della materia prima (argilla liquida contenente kaolino, gesso feldespari e quarzo) che della pittura e degli additivi è un segreto di produzione.
Ogni oggetto viene attentamente analizzato da un esperto e solo se non ha imperfezioni potrà essere definito ceramica di prima qualità, c’è anche un rigoroso controllo qualità dello smaltato che costituisce un velo di protezione. Le ceramiche con piccolissime imperfezioni o di seconda scelta sono riconoscibili da un graffio sul marchio di produzione e un adesivo verde e sono vendute con un 25% di sconto. Le realizzazioni completamente rovinate si rompono in cocci e sono vendute al Kg. ai collezionisti.. insomma non si butta proprio niente..

Il marchio di fabbrica della Royal Delft è facilmente individuabile dalla composizione di più simboli: una bottiglia, le iniziali di JT Joost Thoft, uno dei primi proprietari che introdusse questo marchio nel 1879, le iniziali del pittore e il codice dell’anno di manufattura tramite il quale è possibile risalire alla data di realizzazione. E’ importante farsi riconoscere per difendere la propria autenticità e svelare eventuali copie fasulle.

La fabbrica dispone di varie zone: l’accesso alla reception, al bar con saletta interna e allo showroom è gratuito, mentre il giro nella fabbrica e magazzino è a pagamento. Nel tour ci ha condotto una guida madrelingua italiana che vive in Olanda da diversi anni, mostrandoci come tutto viene ancora dipinto tutto a mano sebbene l’intenzione sia sempre disponibile a recepire qualsiasi tipo di evoluzione futura. Abbiamo assistito anche ad una dimostrazione di pittura. Uno dei 7 artisti al lavoro ci ha mostrato come dall’immagine di un piccolo quadro poteva essere ingrandita tramite in videoproiettore su una grande parete costituta da tante piastrelle incastrate. Con un pennino si demarcano e tratteggiano tutti i particolari e a disegno completo si mette tutto in cottura, pezzo per pezzo. Il lavoro viene mostrato in corso d’opera volutamente, in modo che se tra il pubblico si trova a passare un ricco appassionato, lo stesso possa essere indotto a commissionare il lavoro dando anche delle indicazioni su come potrebbe essere terminatoa. E’ proprio così che è avvenuto con il segreto acquirente della enorme tableau di piastrelle della ‘Ronda di Notte’ di Rembrandt costituta nel 1999 da ben 480 piastrelle. L’anonimo compratore di un prezzo rimasto anch’esso segreto, ha preferito lasciarlo in mostra nella stessa fabbrica.
Ma non è l’unico tableau ad essere così grande, fa la sua bella presenza anche quello lungo di 28 metri disposto su tre pareti che mostra la borghesia in occasione della festa del vino. I bambini raffigurati si è scoperto recentemente essere i figli degli impiegati della stessa Royal Delft.

E’ possibile avere sconti per gruppi, ma è sempre consigliabile prenotare per tempo. Sono disponibili anche dei workshop a pagamento che insegnano tutte le tecniche. Come rivela il nome stesso, esiste un stretto legame tra l’azienda e la famiglia Reale e non solo per la presenza ovunque di piatti che ritraggono i volti dei sovrani ma anche per la produzione di piatti commemorativi in numero limitato per occasioni speciali quali un regalo di stato, un matrimonio, la nascita di un nuovo membro della famiglia reale o un anniversario. Dal 1916, ogni anno, vengono prodotti piatti natalizi in versione ridotta (n.500 pezzi da 22 cm e n.1000 da 18 cm) e proprio per questo motivo tale produzione è molto apprezzata.. è possibile vederli nello showroom.


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Royal Delft - Piatti su parete

Royal Delft - Piatto

tableau lungo di 28 metri disposto su tre pareti che mostra la borghesia in occasione della festa del vino

Royal Delft - Come viene indicata la marca

Royal Delft esposizione

Royal Delft - La ronda di notte

Royal Delft - Maestro al lavoro

Royal Delft - Piatti raffiguranti i Sovrani

Royal Delft - Zoccoli di Ceramica

Royal Delft - composizione per realizzare il biscotto

Royal Delft - Show Room

Royal Delft - oggettini

Royal Delft - Strana scultura con dentiera

Potete trovare i dettagli turistici, storici e informazioni sui servizi delle attrazioni nell’articolo che ho pubblicato su Turisti per Caso dal titolo: La ceramica di Delft, tradizione e genealità olandese

Nei prossimi giorni, riporterò progressivamente altre puntate dove vi parlerò con delle splendide foto di quello che ho visitato a Kinderdijk (i famosi 19 Mulini patrimonio Unesco), a Dordrecht (una delle città più antica d’Olanda), Gorinchem e Woudrichem (la vera Olanda).. non mancate…

www.Holland.com

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Un Commento a “La famosa ceramica di Delft”

  1. Habanero Handmade Scrive:

    Ciao quanto sono belle le porcellane delft.
    Io sono un’artigiana di monili,ho fatto una linea dedicata a queste porcellane.
    Le trovo favolose.
    Se ti va passa a dare un’occhia. 😉

    http://habanerohandmade.blogspot.it/search?q=delft

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