Valentina, il diario di viaggio ad Amsterdam – Domenica 3 Luglio
Che bella questa ultima giornata ad Amsterdam! Che bello passare una giornata a portare i saluti attraversando la città in bicicletta.
Mentre aprivo gli occhi e vedevo la lucie azzurra e le nuvole correre allegre avevo gia idea di cosa fare, mentre facevo colazione con pane e formaggio avevo gia tutto il percorso in testa.
Prima di tutto andare dal ciclista a cambiare la bicicletta, già: perchè stanotte mi hanno sgonfiato le ruote: ecco: Amsterdam si è concessa l’ultimo scherzo e così appena esco di casa devo cambiare il programma per portare la bici dal cicilista.
Prima però passo dal mercato dei fiori, che comunque dovrei fare a piedi con la bici a mano, e saluto David, che oggi lavora.
Il sole illumina lo stand e si sente il profumo dei fiori portato dalla brezza fresca, David è alla cassa che serve clienti che comperano bulbi, lo saluto velocemente , visto che sta lavorando, tanto lavora fino alle 20:00, ripasserò dopo;
e quindi vado a cambiare la bici: un bel ragazzo biondo non batte ciglio e me ne dà una nuova, che riporterò stasera.
E ora galoppo verso il Rokin, lo costeggio, supero un ponte e percorrendo via ombreggiata di alberi con al centrouna via d’acqua attraversata da barche e cigni raggiungo Marketplein, dove domenica si tiene un bellissimo mercato con tante bancarelle che alla domenica sono di oggetti di antiquatiato, o etnici; una passione per gli olandesi ma molto frequentato anche da un certo tipo di turisti.
Anche la mia amica della Tanzania domenica e’ li che vende tessuti e vestiti africani, mi fa accomodare all’ interno, vicino a lei, chiacchieriamo, mi offre te allo zenzero, mi fa vedere le foto della sua famiglia in Africa e della sua famiglia ad Amsterdam, finito il tè ci salutiamo augurandoci di vederci il prossimo anno… e ora che faccio?
Alle 14:00 ho appuntamento a casa della mia amica olandese Bir, la mia amica che vende gioielli dell’ africa occidentale, devo trovare la sua casa prima, poi, una volta identificata, vado al parco a leggere finche arriva l’ora del’ appuntamento; ho disegnato il percorso su un foglio, con tutte le strade da fare e i punti di riferimento: con questa mappa in mano mi avvio…trovo subito la strada e la casa: in un bel palazzo moderno incastonato lungo una schiera di casette a tre piani in mattone scuro in stile “primi del 900”.
Ok, ora posso andare al parco: fa freddo ma c’è il sole e la luce rende i canali cangianti come specchi.
Tutto molto “Sunday morning”
All’ora torno e salgo nella sua casa: luminosissima, piena di piante, con un balcone con una foresta di fiori e merli che vengono a beccare il mangime che la mia amica premurosamente ha versato in una vaschetta dedicata a loro, e la casa:il,pavimento in legno chiaro, una parete di libri e oggetti africani..una bella casa olandese di una amica che vive metà dell’anno in Africa: poteva essere solocosì
Bir subito dopo essere entrata mi porta nel suo studio: due pareti ricoperte di tessuti indaco e manufatti africani, e una parete di collane, una parete di grani infilati tutti ordinati per colore e un tavolino di fronte alla finestra che guarda la strada…una meraviglia!
Intanto scalda l’ acqua del te, e cominciamo a chiacchierare, mentre sorseggiamo il te Bir cuce le sue stoffe indaco, e per tre ore siamo state raccontandoci di molte cose: non so come io possa aver fatto , dato il mio inglese imparato solo stando in Olanda e mai studiato a scuola..comunque io ho capito quasi tutto e ho anche esposto i miei racconti e mi sono sentita molto a mio agio..
Come d’accordo alle 18:00 ci siamo salutate e sono tornata verso casa, stavolta passando davanti alla stazione e costeggiando tutto il Rokin fino in fondo, fino di nuovo al mercato dei fiori e poi avanti fino al ciclista a cui ho reso la bici, son tornata da David al suo negozio di fiori, ci siamo di nuovo salutati, son tornata a casa e ho fatto la doccia.
Pronta per la cena e gli ultimi addii al prossimo anno.
Domani parto, la valigia è gia pronta
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