Partorire in Olanda

parto olandese

Uno degli avvenimenti più particolari, in Olanda è il parto. Partorire in olandese si dice vertrekken; infatti il bimbo lascia il ventre di sua mamma e parte alla scoperta del mondo.

Nei Paesi Bassi generalmente si partorisce in casa. Se ci sono controindicazioni in ospedale.
Io ho scelto la via di mezzo; il parto ambulatoriale. Della serie: vai, partorisci e torna.
Considerato che non venivo dalla cultura del parto in casa avevo chiesto di farlo in ospedale. La qual cosa era possibile solo se fossi tornata a casa subito; ovviamente in assenza di complicazioni. E così è stato. Nella tua dimora vieni assistita (per
10 giorni) da una “zuster” che cambia il bimbo (mostrandoti come dovrai farlo tu in seguito), gli fa il bagno, si occupa delle cose indispensabili in casa, prepara le famose fette biscottate con piccoli confettini da offrire a chi viene in visita. Azzurri se è nato un maschio, rosa una femmina. Si chiamano Beschuit met muisjes: biscotti
con topolini.

parto olandese

I famosi biscotti con i topolini ( Beschuit met muisjes ) che in Olanda si offrono alla nascita di un bimbo.

In casa c’è un andirivieni senza sosta: parenti, amici, vicini… Insomma, tutto quello che in Italia avviene in ospedale nei Paesi Bassi succede nella propria abitazione.
La madre è un po’stordita…per non parlare del padre che deve sbrigare millen altre incombenze. Alla fine crollano entrambi sul letto, non prima di essersi datinappuntamento per la prossima poppata.

A volte accade che durante il parto i mariti filmino il tutto o scattino fotografie.
Un’usanza che trovo orrenda, considerato che la donna in quel momento non è certo “un fiore”!
Per non dire della posizione poco romantica in cui si trova, del viso gonfi, del sangue, delle grida ed improperi rivolti a chiunque si trovi presente e le ingiunga di spingere…In quegli attimi avere tra i piedi una persona che filma o fa
fotografie è il massimo. Il massimo della cattiveria!

Provate ad immaginare la scena di lui che dice a lei, stravolta dal dolore, “su, cara,n fai un bel sorrisino”; e lei che lo manda a ********** *con il volto contratto dall’odio, mentre pensa “Dio mio, fa che che esca in fretta e poi giuro che è l’ultima volta che metto al mondo un bambino: e ‘sto deficente che mi chiede di ridere!”
Dopo due anni, secondo le statistiche, la sofferenza del parto è solo un ricordo e si pensa già al secondo figlio.

In seguito questi uomini mostrano orgogliosi (persino al lavoro!) le riprese della propria mogliettina con gli occhi riversi che sacramenta perchè la dolce creatura non si decide a venire al mondo…Avete in mente il film L ‘esorcista? Senza tralasciare
i primi piani delle sue “parti intime” che appunto perchè sono intime, dovrebbero restarlo. Soprattutto in quei momenti. E anche dopo. Invece di servire a rallegrare la vista ( si fa per dire, vista la situazione….) del capo ufficio, del collega del piano di sotto, del portiere!

Alla fine il baby nasce e tutti sono felici e contenti, con molte lacrime di gioia.
A questo punto si mangiano i famosi biscotti, ci si abbraccia, si dà una pacca sulle spalle al padre, dimenticandosi che invece bisognerebbe darla alla madre; e si corre fuori dalla porta di casa a mettere cicogne varie di legno o pannolenci, festoni,
pupazzetti, cartelli con la scritta “ Oggi è nato Alexander. Hip Hip Hurra! ”

A proposito di cartelli ecco una vera chicca in esclusiva per i lettori di Blogolanda; una foto scattata ieri davanti ad una casa dove è appena nata una bimba di nome EVI. Diciamo pure che si tratta di una “segnaletica” un po’strana, anzi, decisamente
pacchiana; perchè? Allora…vi traduco il testo degli ultimi tre cartelli e poi giudicate voi, impegnandovi a capire i doppi sensi!

parto olandese

Bouwplaats: alle hoeken van de kamer ( quarto cartello dall’alto, di colore rosso).
Traduzione:
“posto dove sono stati avviati i lavori: tutto gli angoli della casa.”
Nel senso che lui ha fatto vedere a lei, al momento del concepimento…. tutti gli angoli della casa. Insomma: l’hanno fatto in ogni camera, tanto per non andare per il sottile!

Hoogste punt: tussen standje 1-69 ( penultimo cartello, color rosa)
Traduzione:
“ il culmine: è stato raggiunto fra la posizione 1 e 69.”
Mi pare che questa frase non necessiti di ulteriore approfondimento!

Eerste paal: 9 maanden geleden ( ultimo cartello, azzurro)
Traduzione:
“ primo palo: 9 mesi fa”.
Specifico, per gli ingenui che non hanno ancora capito: il primo PALO ( qui non c’è bisogno di spiegazione, mi pare) è stato piantato 9 mesi fa.
Se poi non capite dove è stato piantato…non siete pronti per fare figli!!!! Oppure avete 6 anni e non dovreste trovarvi al computer in questo momento!

Chissà se Evi, quando sarà cresciuta, apprezzerà il senso dello humor dei suoi genitori bricconcelli: LORO sicuramente si saranno fatti delle grasse risate scrivendo la sua partecipazione di nascita da esibire pubblicamente per strada. Ai posteri
l’ardua sentenza! Olandesi e non.

Maria Cristina Giongo
giornalista corrispondente dall’ Olanda
www.mariacristinagiongo.nl

Foto Hans Linsen
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