Schokland. L’ex isola che testimonia 10.000 anni di lotta contro l’acqua

Schokland, un’antichissima isola dell’ex Zuiderzee, l’attuale IJsselmeer, è stata inglobata nella terraferma a causa del prosciugamento del polder nord-occidentale. Questa zona è stata terra, penisola, isola e infine polder. In quanto isola all’interno del Zuiderzee era molto più grande di adesso. Centinaia di uomini vivevano su rialzi artificiali: contadini, pescatori e navigatori. Per i marinai rappresentava un rifugio in caso di tempesta e un segnale nella notte, quando sull’isola venivano accesi fuochi per la navigazione. Il mare, però, costituiva sempre più una minaccia. Con le inondazioni provocate dalle tempeste si perdeva sempre più terra e gli abitanti dovevano ritirarsi in rialzi artificiali sul lato orientale. A causa della diminuzione di terreno Schokland divenne sempre più piccola. L’isola veniva regolarmente inondata, case e chiese si indebolirono ed essa diventava sempre più povera.
Oggi, è un originale combinazione di archeologia, storia culturale e natura. Una storia anche dei suoi abitanti che simboleggia la lotta incessante degli Olandesi contro l’acqua. Nel 1995 l’ex isola, e i suoi dintorni, sono stati il primo monumento olandese ad essere inserito nella prestigiosa lista dei siti appartenenti al patrimonio dell’umanità UNESCO.

Nonostante la minaccia di inondazioni e miseria, Schokland fu sempre abitata dall’uomo. Qui, infatti, vi si trovano tracce di insediamento umano risalenti a oltre 10.000 anni fa. Già in epoca preistorica, i primi abitanti furono cacciati dalla furia dell’acqua e, secoli più tardi, contadini e pescatori continuarono a combattere contro le mareggiate e le inondazioni. Nel 1859 Schokland sembra non avere più un futuro per il continuo pericolo di inondazioni e l’incessante povertà, tanto che il governo decide di evacuarla. Di conseguenza l’isola rimase praticamente deserta. Fino al 1942, anno in cui il Noordoostpolder fu prosciugato. Allora cessò di essere un’isola ed entrò a far parte della terraferma, nel polder. Nell’estensione del Noordoostpolder è visibile il contorno di quella che un tempo era un’isola, stagliato nettamente sull’allora fondale marino. La forma è facilmente riconoscibile. La linea della costa di una volta è segnalata da una striscia di vegetazione, affiancata da una pista pedonale e ciclabile.

Oggi la si può visitare, con i suoi tanti, splendidi monumenti e le sue particolari testimonianze di vita vissuta. Oltre 160 siti archeologici testimoniano lo sviluppo della cultura degli abitanti dell’isola: a partire dai cacciatori-raccoglitori, ai contadini fino agli abitanti del polder, i tanti, unici reperti preistorici, tra cui le ceramiche, gli utensili e perfino scheletri. Nel 1984 sono state ritrovate impronte umane risalenti a oltre 4.000 anni fa che sono oggi esposte al Museo.

Al museo di Schokland è possibile scoprire la chiesa storica del 1834 e i singolari edifici in legno costituiscono un elemento di spicco nel paesaggio moderno del Noordoostpolder. L’esposizione permanente fornisce una bella immagine della storia dell’isola e di quello che è stata in passato, un passato di almeno 500 anni. Infatti, qui abbiamo potuto conoscere chi erano gli abitanti, di cosa vivevano, di cosa ne fu di loro dopo che lasciarono l’isola.

Trenta i punti da visitare. Le Boat House un riparo di legno che è stato dichiarato monumento nazionale nel 2002 ed è uno dei più antiche costruzioni. Era il punto di approdo per le imbarcazioni durante il periodo invernale quando lo zuiderzee ghiacciava.
Il cannone che avvisava gli abitanti con i sui colpi in caso di imminente pericolo della diga.

I resti delle case quando Schockland fu evacuata, tutte le costruzioni esistenti furono abbattute lasciando sotto le fondamenta, le cantine e gli ambienti sotterranei come quelli che si possono vedere oggi.
Sulle pareti sono state riportate due date: 1825 e 1916, che si riferiscono ai livelli del mare durante l’inondazione.
Le parte orientale e quella occidentale era collegata da una passerella stretta tale consentire il passaggio di una sola persona, motivo per cui, quando due abitanti provenienti dalla direzione opposta s’incontravano dovevano abbracciarsi e fare un mezzo giro per poter proseguire. Questo veniva definitivo Schockland dancing. Ospitalissimo il ristorante del museo che ci ha accolto a braccia aperto facendoci degustare le specialità locali.

Schokland

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