I Coffeeshop. Come funzionano

Coffeeshop

Nel film “Pulp fiction” di Quentin Tarantino i due gangster si trovano in auto e uno, Vincent Vega, racconta del suo lunghissimo soggiorno ad Amsterdam, e per parlare della droga leggera legalizzata dice: “..la puoi vendere, la puoi comperare, la puoi fumare ma non la puoi tenere , ma se la tieni e ti fermano non ti possono perquisire”…

In effetti funziona proprio così: l’uso di marijuana é depenalizzato nella maggior parte dei Paesi Bassi.
Per fumare marijuana bisogna andare in in coffeeshop e bisogna fumarla lì… Non si può tenere e fumare in giro…
Significa che i coffeeshop sono i luoghi dove si compera e usa….
Ma cosa distingue allora uno spacciatore dal titolare del coffeeshop?

Che ha la licenza e quando si acquista fa lo scontrino…
Che mentre si fuma si deve per forza consumare qualche bevanda che sempre li’ viene servita: caffè’, tè, coca cola, succhi di frutta, niente alcolici…
Il proprietario guadagna due volte….

Ma non indigna questo come se fosse una furbata che raggira….
E’ un buon lavoro per almeno tre quattro persone che si turnano tra giorno e notte, tre a tre…
L’erba, la cannabis, per fumare, in teoria dovrebbe essere tutta coltivata in Olanda, ed é nuovamente un buon lavoro per altre persone che la coltivano, colgono, asciugano, trasportano.
Come avviene in molti campi che uniscono innovazione ed eccellenza professionale, ogni anno la comunità della cannabis organizza svariati festival e raduni durante i quali vengono riconosciuti coppe e premi ai ceppi dagli ibridi di cannabis migliori.
Il numero di concorsi relativi alla cannabis organizzati nei vari paesi aumenta di anno in anno. I vari tipi di cannabis, Indica, Sativa e gli ibridi vengono giudicati in categorie separate, insieme ai vari metodi di coltivazione – biologico o idroponico, al chiuso o all’aperto.

Un vero mercato.

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4 Commenti a “I Coffeeshop. Come funzionano”

  1. Crios Scrive:

    Una curiosità, ma non circolava voce che avrebbero chiusi i coffeshop in quanto erano una specie di esperimento, ritenuto fallito tra l’altro?

  2. Frank Scrive:

    @Crios

    Sì. È una voce che penso circoli dagli anni ’80.
    L’unica cosa che il governo è riuscito ad ottenere è il divieto ai non residenti, e nemmeno in tutte le città, ad Amsterdam, Den Haag, Rotterdam, Utrecht e in molte altre ancora le cose sono rimaste le stesse. Le uniche differenze si riscontrano nelle città che hanno introdotto tale divieto, come Maastricht, che ha visto il moltiplicarsi degli spacciatori di cannabis, dopo quasi 40 anni di assenza dalle strade.

  3. Alice Scrive:

    Andrò a fine agosto ad eindhoven e mi dicono che li se non si è residenti non si può fumare..sapete con certezza se a Tilburg o paesini vicini si può?
    Grazie

  4. Frank Scrive:

    Fumare nell’ambito privato come il possesso di 5g per uso personale è comunque tolerato in tutti i Paesi Bassi (eccetto le ex colonie extraeuropee). Il problema a Eindhoven potrebbe essere l’acquisto nei coffeeshop dato che per quel che sapevo, era una delle città dove era entrato il divieto ai non residenti. Ora non so se chiudano un occhio o abbiano revocato il divieto. Potresti provare a chiedere, a qualche shop, per esempio il PINK che è uno dei più famosi in città, ti lascio la loro pagina FB: https://m.facebook.com/PinkCoffeeshop?_rdr
    Non ho comunque info su Tilburg, mi dispiace.

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