Heineken Brouwerij, il Museo Heineken

Amsterdam Heineken Brouwerij

Belgio, Germania, Olanda hanno una grande tradizione per quanto riguarda la produzione di birra: ad Amsterdam ha avuto i natali un’industria storica, la Heineken, la quale ogni anno produce quantità consistenti di birra esportata in tutto il mondo.La Heineken Brouwerij è una gloria nazionale in Olanda e la sua sede ottocentesca nella capitale è stata trasformata in un birrificio-museo che si trova di fianco all hotel dove dormo, tempo di attraversare la strada, nemmeno mi porto l’ ombrello, ma nemmeno il cellulare che non trovo e comunque mi secca cercarlo, ovunque sia… ci vado con solo macchina fotografica, tablet, e una canottiera lunga addoso.. E poi dicono che le citta’ non cambiano le persone… ma non mi sento abbruttita…mi sento una vera regina.


Il museo ha un nome quasi ambizioso: Heineken Experience , e mostra ai visitatori il processo di fermentazione e di fabbricazione, della birra nella ricetta originale di Gerard A Heineken che acquistò la fabbrica, ora museo, nel 1864.
La birra Heineken ha raggiunto una clamorosa popolarità per il fatto che ha per ingrediente un particolare tipo di lievito coltivato per la fabbrica da un allievo di Louis Paster e la cui formula viene gelosamente conservata, una storia ricca di tanta tradizione.Ma il museo non è solo lo scrigno dei documenti storici, gli spazi originali, i macchinari antichi, i premi e i trofei, è davvero una esperienza.

Dunque… Se soltanto in Italia venisse in mente che è così che si promuovono i propri prodotti migliori, quelli che portano la griffe dell’ Italia nel mondo.. Saremmo davvero i campioni e non solo nel calcio.
Questo tempio Heineken della birra olandese è dentro l’antica fabbrica, ubicata in una zona ormai centrale, all’ingresso della strada principale che porta al quartiere Depijp.
Una volta pagato il biglietto regalano un braccialettino verde con la scritta Heineken, perchè come quando si giunge ad Amsterdam, qui entri in un modo di vivere, in una delle tante pietre angolari della città…. quindi: nel braccialetto ci sono bottoncini che vengono utilizzati per ogni consumazione che vorrò fare….la birra Heineken è come la porzione magica di Asterix…da provare per capire.
Dunque varcato l’ingresso, decorato con manifesti storici pubblicitari, e una rassegna di premi e onorificenze, foto e vecchi cartelloni, collezioni di bottiglie, medaglie, gia’ sento che il Parmigiano Reggiano, lo spumante Gancia, il vino Chianti o Barbera, le fabbriche di pomodori pelati San Marzano, il caffe Illy….gli oleifici liguri, i setifici comaschi , e poi Gucci, Prada, Armani, FIAT, Aermacchi, Ducati…. per non parlare dei siti archeologici, Pompei e villa di Caserta, e palazzi storici come quello di Mantova e Urbino.. si sono già persi un appuntamento importante in merito alla propria affermazione, la conoscenza del prodotto e anche l’orgoglio della propria origine…italiana… Che non è una parola, è la storia del paese al centro del mediterraneo che tutti dicono il più bello del mondo..e che invece “mangia e scorda” e sopratutto…sembra che proprio che ai residenti gli pesi una gran fatica esser riconoscenti di quello che è e che sono- primaditutto a sestessi… Per non parlare dei visitatori, che van scomodati, mai ringraziati e, meglio ancora, vanno fottuti che ” tanto, non capiscono un cazzo” di questa perla rara che sono gli italiani……
Anzi: non capiscono nulla e a dirci ” grazie” che li facciam venire…. ma che palle che voglion camminare lungo l’Appia antica,….. e si lamentano pure….perchè trovano vergognoso, in un sito archeologico, il passaggio di tutte le auto blu di quei merdosi che non si accontentano dei privilegi, ma pure li danneggiano…
Gli italiani non dovrebbero “far pesare chi sono”, agli altri….anzi, dovrebbero amarlo….ma come impegno verso l’umanita’ di rendere e condividere ciò che hanno avuto di infinitamente prezioso ed esclusivo….e dovrebbero amare il privilegio di comunicare un fardello di cui invece la prima cosa che passa è l’ onere; dovrebbero far comprendere una identità che se appartiene ad un popolo tanto amato..dovrebbe lasciarsi amare con quel minimo di civetteria che serve a stuzzicare
…se solo la sovrintendenza ai beni culturali facesse un giretto qui dentro e capisse, prendesse spunti, chiedesse quanto rende questa fondazione anche al turismo, all’immagine di una citta’ di un cazzo di paese sprofondato nelle paludi, e che invece ha tanto da insegnare!!!!! …..se soltanto chiamasse una
generazione di architetti web e studiosi di informazione multimediale e li facesse collaborare fra loro insieme a storici, filosofi e critici….
Questo e’ il nostro buco nero il non capire cosa dobbiamo far valere, il nostro buco nero che noi diciamo essere il loro: “Che fan trofeo di ogni cazzata” ……
Superata la parte che celebra la storia, si passa attraverso enormi open space illuminati da finestre con vetri colorati e decorazioni liberty nel classico stile fiammingo; in questi saloni sono ancòra locati i silos e le spiegazioni su come veniva preparata la birra….ma….
Questo museo Heineken non è solo il Museo Heineken, come lo penseremmo noi…: merchandising magliette e poco più… Certo, lo è; è la vecchia fabbrica (Attualmente gli stabilimenti sono altrove), qui’ c’che promuove nel mondo il suo marchio in uno spazio di archologia industriale vivo e un parco giochi insieme…. Vista lunga…… Lunghissima
Ci sono in mostra i padiglioni della fabbrica, i carri, le stalle con dentro i cavalli…i cavalli veri che oggi, per esempio, a causa della pioggia rimangono chiusi nelle loro stalle, … E difatti due magnifici shire neri fanno uscire la testa ciascuno dalla sua stalla che sembra un salotto profumato di grano e luppolo… E già questo mi fa gonfiare il cuore..perche’ cazzo, a furia di scherzare questi non scherzano e ti fanno stare proprio bene..a farti entrare in casa loro..fosse anche solo per un bicchiere di birra.
Ma sembra che il tutto sia stato pensato “per e da” Spielberg, attraversato lo stabilimento con esposti gli antichi silos dove veniva fermentato il luppolo con il lievito, si entra in una stanza in cui sulla porta c’ e’scritto di “provare ad essere la birra Heineken”: ed eccoti, come a Gardaland, su una pedana che simula mescolamenti, attraverso la vibrazione del pavimento, e la caduta di acqua o bolle per simulare la fermentazione… imbottigliamenti e infine le traversate delle bottiglie impacchettate e poi imballate per raggiungere ogni luogo del mondo…. di questa parte dimostrativa… I bambini ne vanno pazzi…io ho sentito scendere altre due lacrime..( le prime alla vista dei due cavalli)… Segue la rassegna dei loro ultimi spot pubblicitari, che propongono uno stile ricco di sorprese, musica, incontri, seducente bellezza…niente a che fare con la birra bevuta in famiglia… O quello stile casalingo… Il singolo “The Golden Age”, degli The Asteroids Galaxy Tour è stato scelto come colonna sonora della pubblicità nel 2011: uno spot ammiccante… con un uomo seducente che sa fare i giochi di prestigio e le acrobazie e entra in una festa. E infine la scritta che per godersi la vita bisogna bere con moderazione.. Ecco come si promuove una birra … consigliando di non abbruttirsi bevendone troppa, perche’ il mondo e’ fantastico e tutto da vivere… (Se non lo sanno gli olandesi, di quanto c’ e’ di bello da esplorare…: bevendo birra per salvarsi dal colera e dal tifo sono arrivati fino in Papuasia!)
E intanto in altre sale con giochi di luce modernissimo mentre si sente musica Psichedelica, di Kusturiza, Hendrix, Techno e Lounge..l’orgia continua …. fra giochi interattivi e momenti didattici, puoi fotografarti, inviare via e-mail una foto con un fondale kitck a tua scelta e con il logo Heineken; e intanto si possono guardare i filmati sul come questa industria si stia attivando per una produzione eco-compatibile: energia solare ed eolica, vetro riciclato, trasporti con mezzi che non inquinano..insomma: uno sforzo a fare sì che qui dentro ci si diverta, si assaggi, annusi, beva, impari…viva. Bellissimo..
E devo considerare che, a pensarmi qui dentro, da sola come se io non fossi io, a pensarmi qui da un mese, che approfittando di una giornata di temporale pago un ingresso per passare la mattinata qui fra cavalli, odori di luppolo, giochi interattivi e degustazioni mentre fuori amsterdam sotto la pioggia continua a muoversi come una nave… Mi sentirei una eroina…. Sì, credo che chi provi piacere nel pensarmi qui… abbia capito perchè: se ci penso, mi sento comunque come una lepre in un campo di trifogli, col cuore sensibile e valoroso.
Col cuore di un leone, un leone rampante peraltro simbolo della “Maison Amsterdam” !!!

Ecco lo slideshow.

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

Amsterdam Heineken Brouwerij

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Amsterdam Heineken Brouwerij

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Un Commento a “Heineken Brouwerij, il Museo Heineken”

  1. Nicola Scrive:

    Come le precedenti narrazioni molto coinvolgenti e ricche di
    osservazioni condivisibili.

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