Gli otto dipinti di Vermeer

Vermeer alle scuderie

Per la prima volta in Italia, a Roma, Dal 27 settembre al 20 gennaio 2013 le Scuderie del Quirinale, ospiteranno nell’esposizione «Vermeer, il secolo d’oro dell’arte olandese», già si annuncia come uno degli eventi culturali più importanti dell’anno. :La mostra offre al pubblico la prima grande esposizione mai realizzata in Italia dedicata al massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo, forse uno degli autori più amati dal grande pubblico.
Otto dipinti di Vermeer: dalle figure femminili, tra cui “la ragazza con il cappello rosso” e “La strada di Delft”.
oltre a un’accurata selezione di capolavori di Vermeer, li affiancheranno cinquanta opere di artisti suoi contemporanei, abilissimi nel dipingere la luce su materiali e superfici differenti. tra i massimi protagonisti dell’arte di genere del secolo d’oro olandese.
Conoscitore e mercante d’arte, ma soprattutto pittore, Vermeer lavorò esclusivamente su commissione e non dipinse mai più di due o tre opere all’anno, il necessario per mantenere la moglie e gli undici figli. Solo 35 quadri certi dipinti in vita e una biografia di cui si conoscono pochissimi dettagli. Ma tanto è bastato per farlo entrare, dopo un cono d’ombra di secoli, nel novero degli artisti-mito. Non un semplice pittore, secondo l’opinione di molti, bensì il pittore per antonomasia. Forse, addirittura il più grande pittore di tutti i tempi, secondo parere il principe degli esteti, quel Marcel Proust cui si deve in parte la rivalutazione tutta novecentesca del genio olandese di Delft-
Il visitatore potrà, quindi, non solo familiarizzare con questo genio artistico dalla vita ancora oggi avvolta dal mistero, a cominciare dalla sua data di nascita tuttora sconosciuta, ma anche comprendere come l’opera del maestro di Delft si sia rapportata con gli altri artisti attivi nella sua città natale e nei vicini centri di fermento culturale quali Amsterdam, Haarlem e Leida. Oltre a capolavori del maestro, celebri e incantevoli come La Stradina, oggi ad Amsterdam, la mostra esporrà opere di Carel Fabritius, il suo riconosciuto maestro morto nell’esplosione della polveriera che nel 1654 distrusse grande parte della città di Delft, Pieter de Hooch e Emmanuel de Witte, insieme ad artisti celebrati a suo tempo ma forse oggi da noi meno conosciuti tra cui Gerard ter Borch, Gerrit Dou, Nicolaes Maes, Gabriël Metsu, Frans van Mieris, Jacob Ochtervelt e Jan Steen e tanti altri maestri raffinati e sorprendenti. Il carattere specifico dei quadri di Vermeer e dei suoi contemporanei riflette la cultura medio-borghese dell’Olanda del XVII secolo. I temi casalinghi e il forte senso di realismo caratteristico del loro stile, affascinavano i collezionisti privati dell’epoca, per lo  più mercanti, panettieri, birrai, che esponevano i quadri nelle loro abitazioni chiedendo sempre nuovi soggetti. Nello stesso periodo in Italia, al contrario, grandi committenze istituzionali, come la Chiesa e le corti principesche, richiedevano forme d’arte pubblica e di grande formato, molto diverse dalla pittura intima e ricca di sfumature di Vermeer che affrontava per lo più temi incentrati sul privato: la famiglia, i gesti e i momenti della vita quotidiana, la lettura e la scrittura (soprattutto la corrispondenza privata), il corteggiamento, la musica e lo studio della scienza, e poi le vedute della città, gli squarci di un mondo silente e operoso, luminosi di ironia e di assorta tenerezza. In anni recenti l’arte olandese è stata abbondantemente e universalmente studiata e diverse rassegne espositive le sono state dedicate in Inghilterra, Olanda, Germania, Giappone, Spagna e Stati Uniti, tutte memorabili ma lontane, nel tempo e nello spazio. Sebbene gli intenditori e i cultori d’arte in Italia siano oggi perfettamente al corrente delle virtù e della varietà della pittura olandese rispetto a quanto non lo fossero le generazioni precedenti, mancava ancora una rassegna veramente esaustiva su quel felice periodo artistico che fu il XVII secolo, sia per l’estrema difficoltà a reperirne le opere rare e preziosissime, conservate assai gelosamente da pochi musei e raffinati collezionisti, sia per la loro fragilità. Oggi, le Scuderie del Quirinale sono orgogliose di poter offrire questa mostra straordinaria e il suo catalogo che aiuteranno a comprendere e conoscere la pittura olandese e questo grande, indiscusso e assoluto maestro.

Vermeer, il secolo d’oro dell’arte olandese:
Roma, Scuderie del Quirinale
27 settembre 2012 – 20 gennaio 2013
a cura di Arthur K. Wheelock, Walter Liedtke e Sandrina Bandera
possibile acquistare i biglietti per le date comprese tra il 20 ottobre 2012 e il 13 gennaio 2013

Ecco lo slideshow.

Vermeer alle scuderie

Vermeer alle scuderie

Vermeer alle scuderie

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2 Commenti a “Gli otto dipinti di Vermeer”

  1. Maria Cristina Giongo Scrive:

    Bellissimo articolo!

    Andate a vedere la mostra di Vermeer; io ho visto i suoi quadri in Olanda e mi hanno affascinata. Vi racconteranno molto della vita di questo Paese in quegli anni.

  2. Nicola Scrive:

    Ottimo approfondimento,in particolare per quanto riguarda
    la collocazione storica di questo grandissimo pittore.

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