I Romani antichi negli antichi Paesi Bassi

Fontana d'acqua

Denso di informazioni storiche e culturali il racconto che questa volta Valentina Falcioni ci propone. Le sue riflessioni sono come sempre ricche di significato e fanno sempre molto riflettere..

Costeggiando il reno i Romani antichi arrivarono fino ad Utrecht.

I romani hanno costruito le strade…e fra strade e ponti hanno unito un intero continente, lo hanno collegato con pietre e idee…è successo lo stesso con la costruzione delle ferrovie nell’ottocento, o l’autostrada negli anni sessanta….. questi progetti non dovrebbero essere considerati la carta vincente di un governo…bensì la risposta alla necessità ovvia di un paese che vuole vivere……sono opere “costitutive”….come l’agricoltura; sono un investimento che non viene messo in discussione in sè…si cerca il progetto più efficace e si mette in opera a prescindere dai governi che si susseguono.

E quì comincio a divagare, perchè il tema mi affascina

La rete viaria romana è qualcosa che sbalordisce ancora oggi: si calcola che nel periodo di massimo sviluppo erano percorribili – in Europa, Asia e Africa – circa centomila chilometri di strade costruite, controllate e curate dalle istituzioni di Roma. Anche dal punto di vista qualitativo, esse furono realizzate secondo criteri assolutamente moderni, simili a quelli delle nostre autostrade di oggi. Seguivano infatti un percorso rettilineo – in modo da rendere i viaggi più veloci – il che richiedeva opere colossali, come costruire ponti o aprire gallerie nelle montagne.

Le grandi opere.
I romani sono arrivati con le loro strade, fino in olanda…hanno appena scoperto una strada
Un’ antica strada romana, scoperta per caso durante lavori di ampliamento della rete ferroviaria. Si tratta di una strada che collegava i centri di Vechten (Fectio) e Utrecht (Traiectum) corrispondenti a fortezze presidiate dalle truppe romane di guardia alla frontiera con la Germania. Si trova in cima ad un terrapieno costituito da argilla e sabbia (potrebbe essere un argine interno), la cui superficie è rinforzata con conchiglie del fondo marino.
Veramente tutto ciò è molto “olandese”, o dovrei dire “Batavo”, alla latina.
Già allora le culture si fondevano, si fondevano le conoscenze.

Attualmente l’Olanda ha una rete viaria sull’acqua costituita da canali, dighe, porti, ponti, argini di origine antichissima che viene costantemente rimodernata perchè sia più efficiente.

Quello olandese è un popolo che fin dai tempi antichi costruisce dighe che prosciugano attraverso pompe che aspirano grazie alla forza data dai mulini, paludi e torbiere, coste bagnate dall’oceano per recuperare terraferma sulle quali, una volta desalinizzate piantando canneti e successivamente fertilizzate con allevamento di bestiame tenuto libero, vengono utilizzate per la coltivazione di fiori e primizie; tutto questo attraverso un meccanismo tanto semplice e complesso assieme, che è rimasto uguale nei secoli..costruiscono dighe e coltivano tulipani….

Gli olandesi…sono rimasti un popolo di sognatori, un popolo radicato alla vocazione della conquista ……un popolo che ha talmente conservato questo aspetto del carattere, da risultare tutt’oggi dinamico e moderno….un popolo di marinai, che fin dai tempi delle compagnie delle colonie, insegnavano a cucire e cucinare e riparare…anche ai bambini maschi…per imparare a saper fare tutto….e non per un’idea all’ avanguardia sul ruolo dell’uomo e della donna…ma perchè sono marinai….. sicuramente la storia offre spiegazioni più complesse ed articolate, ma ad oggi quella olandese è una popolazione dove la questione femminile è assai meno “urgente”; il dibattito sui diritti della parità sessuale è molto più avanti, ad oggi Olanda, Belgio e Spagna oltre ad aver approvato il riconoscimento giuridico delle coppie non coniugate di qualunque sesso, hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso per realizzare la parità perfetta tra eterosessuali e omosessuali.

In Italia questo riconoscimento è ancòra un sogno! E questa parità si respira in una leggerezza che in Italia è inimmaginabile: Ad Amsterdam vedo tanti bambini adottati, coppie eterosessuali , omosessuali e anche single con bambini adottati…e ragazze sole a qualunque ora del giorno e della notte, ragazze e ragazzi soli che girano in bicicletta, oppure al bar da soli a leggere…ragazze e ragazi di ogni età…..senza che si avverta in loro il minimo senso di frustrazione, i marinai imparano a fare tutto, a farlo da soli e a contare sul gruppo………..quella educazione a cucire le vele, come le calze, a pelare patate e cucinare in una cambusa… li ha resi austeri, parsimoniosi capaci di affrontare una vita con le privazioni e di godere dei meritati piaceri. Sono oltre che grandi lavoratori, intellettuali umili eppure raffinati con un naturale senso della misura e un’ innata eleganza.
Questa capacità di rispetto – non solo questo ovviamente- ha donato a questo popolo una istintiva gentilezza.. solo avere l’onore di poter condividere questa loro vita…..mi fa stare bene…forse a me, che ho bisogno di vederci questo c’entra qualcosa ?

C’entra a proposito delle grandi opere…questo grande ponte di concordia fra sessi è stato costruito nei Paesi Bassi con lo stesso impegno delle dighe, mentre in italia non si riesce a realizzare nè il progetto architettonico dell’unione fra due sponde, nè quello che unisce i diritti fra i due sessi.

Questo vuoto pesa ma l’immobilismo che caratterizza entrambi è simile.

I popoli del nord europa saranno anche molto razzisti, avranno anche una storia costellata di vergognosi episodi, ma sono stati capaci di guardare i loro limiti, e di usare l’intelligenza, l’amore e l’intelligenza.

Note:
A parte le più brevi ma estremamente ardue strade che superavano i valichi alpini, il più agevole percorso per raggiungere le Gallie dall’Italia era costituito dalla via Domizia, da cui ad Arelate (Arles) si staccava una strada nord-sud costruita da Agrippa nel 19 a.C (e restaurata poi da Claudio) che, seguendo la valle del Rodano, attraverso Nemausus (Nîmes), Arausio (Orange)
La strada romana che metteva in comunicazione i forti romani di Fectio (Vetchen) e Traiectum (Utrecht)ad Augusta Raurica (Augst); qui passava un asse stradale assai importante che seguiva costantemente la sponda sinistra del Reno raggiungendo Traiectum (Utrecht) e Lugdunum Batavorum (Leida),…è all’aperto e visibile.

Nel museo archeologico Allan Pierson, diretto dall’Università di Amsterdam e dedicato a varie civiltà antiche, vi si trovano anche sale dedicate all’Antica Roma, scavi che mettono in luce tracce di inurbamento sono visibili nei pressi dell’odierno villaggio di Vechten, nella municipalità di Bunnik , Utrecht.

Le belle pietre tombali di quel periodo sono oggi esposte presso il Museo Centrale di Utrecht. Una pietra votiva, che sembra databile alla fine del II secolo, è Con Nimega uno dei più importanti siti archeologici dei olandesi

Nel 1894 fu uno dei primissimi luoghi dove fu rinvenuta una nava romana. Il sito archeologico contiene i resti di una fortezza, un porto, un cimitero ed un insediamento civile. Nel 1995 fu candidato a diventare Patrimonio dell’umanità ed attualmente si trova sulla lista di quelli proposti.

Il Museo Nazionale di Antichità (Rijksmuseum van Oudheden) a Leiden è il museo archeologico nazionale olandese. Non esiste nessun altro museo con una collezione di reperti archeologici così ampia. Il museo, fondato da Re Guglielmo I nel 1818, gestisce collezioni di reperti archeologici di diverse culture, che sono state cruciali per lo sviluppo della civiltà odierna.

Sempre cercando tracce degli antichi romani che giunsero fino al nord europa, ad Heeren, un tempo nota come Coriovallum, nome latino dato ai tempi del dominio di Adriano è possibile peraltro visitare il museo termale (Termenmuseum).

Fonte: http://www.flickr.com/photos/valewhale/ di Valentina Falcioni

prati verdi

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Un Commento a “I Romani antichi negli antichi Paesi Bassi”

  1. Luca Scrive:

    Parlavo giusto qualche giorno fa con un collega originario della Friesland che i Romani si spinsero fino a lì. Impressionante! 🙂

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