Leida e la sua secolare prosperità

Casetta nella verde prateria

Per quanto paradossale possa sembrare soprattutto per un cittadino di origine italiana, i due maggiori porti dell’Olanda, Amsterdam e Rotterdam, sono edificati in posizioni interne, arretrate rispetto al mare, entrambe le città sono locate alla foce di fiumi dall’estuario così grande da divenire laghi, lagune, paludi ( Amsterdam addirittura più riparata ancora, considerando che il Markermeer è una enorme darsena naturale…); questo le rendeva particolarmente sicure ed accoglienti considerando sopratutto l’asprezza climatica nel nord dell’Europa e l’irruenza dell’oceano…

Bisogna considerare peraltro che la nostra idea di porto affacciato sul mare è una idea tutta ‘mediterranea’, dove il mare, fino a cinque secoli dopo Cristo era difatti chiamato Mare Nostrum, ovvero un grande vasto lago su cui le città, favorite anche da un clima dolce e mite si affacciavano con la stessa grazia dei fiori che si appoggiano sui davanzali.
Oggi, nei tempi moderni, non è facile, attraversando i canali di Amsterdam, pensare che sia un porto affacciato sul mare con una cospiqua parte delle sue energie dedicata ai commerci marittimi; un porto, un attrezzatissimo cantiere per navi e un enorme serbatoio di merci provenienti da tutto il mondo: merci preziose che trainavano culture e lingue attraverso le veloci flotte delle Compagnie Delle Indie Occidentali e Orientali, che hanno fatto tremare i confini dei punti cardinali del globo e offerto il pregio al popolo olandese di chiamarsi ‘il popolo che non conosceva confini sulla terra’.

Ma esattamente alle spalle di Amsterdam a pochi chilometri di distanza, attraversando una campagna ora molto inurbata, a metà della strada che congiunge i due grandi centri, Amsterdam -appunto- con Rotterdam, si trovano altre due città assai interessanti, due città ‘di mare’: una è Den Haag, attuale Dimora Reale, sede prestigiosa della delle ambasciate e, dal 1945, della Corte Internazionale di Giustizia, (conosciuta anche come ‘Corte Mondiale’, le cui principali funzioni sono quelle di dirimere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite che hanno accettato la sua giurisdizione); l’altra è Leida, queste città, non sono Porti ma sono affacciati sulla costa dell’ Oceano…e difatti sono anche affollate località balneari.
Raggiungerle è un viaggio assai piacevole: nonostante l’intensità del ‘paesaggio urbano’, lungo la strada si possono vedere pianure attraversate da canali, mulini, laghi, macchie boschive e malinconiche torbiere: elementi portanti del paesaggio naturale tipico olandese.

Leida è una città tutt’oggi ricca, della quale si nota la sua secolare prosperità: ne è prova, nel bellissimo centro storico, l’elevato numero di ‘hofje’: con la loro originale tipologia della corte centrale sulla quale si affaciano le casette, l’orto botanico, i musei.
Prove della sua esistenza risalgono al tempo Altomedioevale, ed è riccamente documentata in un Museo Archeologico dove vi sono prove, reperti e documenti con didascalie dettagliate che spiegano la storia della città fin dalle sue origini; vi sono reperti della sua veloce crescita che le permise di esser fin da subito prospera grazie al commercio di tessuti.
Si evince che ottenuti i privilegi civici, si ampliò fin da quei tempi del Medioevo allargandosi rispetto al perimetro delle sue mura erette sull’allora braccio principale del Reno, e divenendo presto una città ricchissima.
Nel rinascimento si configurò come città fortificata che resistette a ben due assedi da parte degli Spagnoli, il secondo dei quali interrotto grazie all’ardita decisione di Guglielmo il Taciturno di allagare tutta la regione; successivamente per ringraziare il coraggio di quei cittadini, Guglielmo I d’Orange onorò la città col privilegio di ospitare un Ateneo, cosa di enorme prestigio e difatti promosse, nel 1575, la fondazione dell’Università, la prima dei Paesi Bassi.

Fonte: http://www.flickr.com/photos/valewhale/ di Valentina Falcioni

Den Haag, il Cancello Reale

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Un Commento a “Leida e la sua secolare prosperità”

  1. La parola Elzeviro dedicato a Leida | BlogOlanda Scrive:

    […] Bassi e cerchi qualche informazione extra, comprenda anche un’alternativa. Se nell’articolo precedente Valentina ha collocato nel tempo la storia di Leida, in questo strappa dalla storia una parola che […]

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