Olanda e i Musulmani, un delicato rapporto

Il Burqua

L’Olanda e in particolare Amsterdam è stata storicamente sempre molto accogliente con i rifugiati.
Nel passato gli ebrei che portarono in città tante doti e ricchezza con i tagliatori di diamanti, tanto da sconvolgere l’economia dei paesi di origine a favore degli olandesi.

Purtroppo molto di loro, decenni dopo, subirono la grande ingiustizia del conflitto mondiale.
In tempi più recenti accettando la convivenza con gli emigranti del Suriname, antica colonia facente parte della gloriosa Compagnia delle Indie Orientali, che invasero la terra olandese dopo l’acquisita indipendenza del 1975.
Oggi l’Olanda è un crogiuolo di razze la sua costituzione prevede, in modo molto simile alla nostra, un trattamento paritario per tutti coloro che risiedono nel proprio Stato senza alcuna discriminazione per motivi di religione, credo, opinioni politiche, razza, sesso.
Tante sono le costruzioni e i templi in cui le diverse religioni possono avere la loro libera espressione

Tutto bello, anche se ultimamente questo fenomeno è cosi’ forte da oscurare la pratica della religione di origine, quella che è seguita sempre meno spesso dagli stessi olandesi.
Il rapporto con i musulmani è sempre più delicato, lo hanno dimostrato le sei notti di violenza che Amsterdam fu costretta a subire nel 2007 a causa di alcuni disordini verificatesi nella capitale olandese dopo l’uccisione di un marocchino di 22 anni in un commissariato di polizia.
Furono inciendiate in tutto 11 auto. Probabilmente ad opera di un gruppetto costituito da una trentina di giovani immigrati di età compresa tra i 12 e i 18 anni.
Tutto è partito infatti da un quartiere ad alta densità di immigrati e solo dopo diversi giorni fu ristabilita la calma. Sembra che il giovane marocchino abbia offeso due agenti di polizia e facesse parte in passato ad un gruppo di islamici militanti collegato all’uccisione del regista Theo van Gogh.
E’ stato proprio questa triste evento a segnare qualche anno fa l’inizio di una repressione degli olandesi verso gli immigrati, dopo secoli di tolleranza storica.
Ma ancor aprima alla vigilia delle elezioni, nel 2002, fu assassinato Pym Fortuyn a Rotterdam, leader apertamente gay di una lista apertamente xenofoba. Accade poi nel novembre 2004 che l’estremista islamico di origine marocchino uccise Theo van Gogh.
Probabilmente proprio per questo che negli ultimi tre anni l’Olanda ha reso più rigide le norme sull’immigrazione, ha deportato migliaia di richiedenti asilo, ha aperti centri di transito che sono in effetti centri di detenzione per coloro che sono in attesa di risposta. Inoltre i servizi di polizia e di intelligence hanno maggiore libertà d’azione contro i presunti estremisti. Gli immigrati devono imparare l’olandese, e i religiosi musulmani sono sotto scrutinio per verificare cosa dicono nelle prediche del venerdì.
Gli olandesi forse, come dimostrano le recenti elezioni che hanno spaccato il Paese in due, adesso sono confusi nel consentire da una parte la massima libertà di culto e di espressione ma dall’altro il fatto che il radicarsi di alcune tradizioni straniere nella loro terra possa comunque minare quella stessa libertà che loro stessi difendono.
Oggi, i musulmani in Olanda sono 1 milione in una popolazione neerlandese che ne conta in tutto 16, e la maggior parte abita nelle più grandi città. Sono un bel numero e sono molto compatti, come si comporteranno i Paesi Bassi nei loro confronti in futuro ? Quello che è accaduto è solo un caso isolato ?

Ma perchè fu ucciso il nipote del famoso artista ? Perchè secondo il suo assassino, Theo van Gogh aveve offeso la sua cultura e le sue origini, infatti il regista sarebbe stato colpevole di aver girato ‘Submission’, cortometraggio sulla sottomissione della donna nella famiglia musulmana.
Protaginista e autrice della sceneggiatura fu Ayaan Hirsi Ali, un personaggio che negli ultimi anno fu ancora una volta protagonista dello scenario politico olandese, al centro di una disputa tra l’ex ministro dell’immigrazione Rita Verdonk e il piccolo partito liberale D66 che aveva portato allo scioglimento della coalizione di governo di centro-destra uscente, annunciato qualche giorno prima dall’ex Jan Peter Balkenende.
Ayaan Hirsi Ali, un’ immigrata somala, si batte da sempre contro l’orrendo rito della infibulazione che ha dovuto subire in età infantile e praticata nel suo Paese di origine. Un’usanza che umilia e offende la donna, negandogli di fatto i propri diritti individuali e la propria dignità.
Una vita di sofferenza, lo scampato matrimonio forzato organizzato dalla famiglia l’ha portata a fuggire in diversi Paesi prima di trovare ospitalità in Olanda, dove era deputata del VVD.
Dopo aver scritto la sceneggiatura del cortometraggio “Submission” e il libro “Non sottomessa” per denunciare le pratiche degradanti alle quali l’Islam più estremista sottopone la donna, è stata costretta a trovare rifugio negli Stati Uniti.
Oggi, l’appello di Amnesty International “Mai più violenza sulle donne” riscopre una triste realtà quanto mai attuale.

Ma questo delicato rapporto con i musulmani ultimamente si sta traducendo in alcune misure restrettive, in alcuni casi adottate proprio per motivi di sicurezza e di quel timore nei confronti dello straniero che prima erano sconosciuti.
L’Olanda infatti potrebbe diventare il primo paese ad avere una normativa generale contro il velo integrale in luoghi pubblici e semipubblici a livello nazionale e in Europa. La legge che punta soprattutto al ‘niqab‘, il velo integrale islamico, ovvero al ‘burka’ (burqa) di tipo afgano.A livello regionale esiste però già l’esempio del Belgio, in particolare il governo delle Fiandre, mentre in Francia e in vari laender tedeschi è vietato nelle scuole e nelle università statali l’utilizzo anche dello ‘hijab’, il velo che copre solo i capelli. La proposta avanzata nel 2007 inasprirebbe una legge che già proibisce di indossare il velo afgano in luoghi come cinema, teatri, treni, stazioni, aeroporti, in strada e negli autobus. L’intenzione del ministro per l’immigrazione, Rita Verdonk, era quella di tentare di conciliare il divieto con le leggi olandesi e la tutela della libertà di culto. In base alla legge attuale, un simile divieto è comunque consigliabile per ragioni di sicurezza, di ordine pubblico e di protezione dei cittadini. Per lo stesso motivo lo sarebbero anche i passamontagna e i caschi integrali tranne se in sella a una moto.
Il bando del burqa in realtà è da tempo nell’agenda politica, se ne è parlato un anno prima in parlamento ed era era stata sottoposta un anno fa al parlamento dal leader di estrema destra Geert Wilders e allora fu evidente che una maggioranza dei 150 deputati avrebbe sostenuto la misura; ma la commissione parlamentare però ha dichiarato che una legge simile avrebbe violato le garanzie costituzionali di libertà di culto.
Tuttavia secondo il ministro Verdonk, nota come ‘Rita di Ferro’ per le sue posizioni molto dure sul fronte
dell’immigrazione, un’analisi attenta ha rivelato che non vi è alcun tipo di ostacolo giuridico alla normativa, smentendo dunque quanti temevano conflitti di tipo costituzionale. La comunità islamica ha contestato l’utilità del divieto, dal momento che non sarebbero più di una cinquantina, in tutta l’Olanda, le donne che indossano il burqa.
Tuttavia la questione è stata comunque messa al vaglio di intense discussioni, ma allora cosa è successo all’Olanda da sempre nella storia dichiarata patria dei quei rifugiati che trovavano qui la naturale possibilità per esprimere liberamente le proprie convinzioni politiche e religiose ?
Quella che un tempo era terra di tutte le tolleranze, ormai da anni è diventata invece cruogiolo di tensioni.
L’uso del burqa può far parte di una tradizione religiosa ma allo stesso tempo non fortifica quell’armonia
necessaria con l’integrazione dei musulmani in Olanda, oltre che con l’emancipazione delle donne Cosa può prevalere allora tra le due tesi ?

Ma ha fatto clamore ancora di più questa notizia:
Il preside di una scuola di Utrecht ha infatti licenziato una professoressa musulmana per il suo ostinato rifiuto di singere la mano dei suoi colleghi maschi.
Bart Engbers, capo del Vader Rijn College, ha spiegato la sua decisione affermando che la scuola ha, tra le sue funzioni, quella di dare l’esempio con un’attenzione particolare verso una societa’ ed un mercato del lavoro aperti.

Se il riferimento ad una societa’ ed un mercato del lavoro aperti fosse reale, forse non si sarebbe arrivati ad un licenziamento.. Ma non hanno esagerato ?

Per le foto dell’incendio ad Amsterdam date uno sguardo a Telegraaf.nl.
Via Il Resto del Carlino, La Stampa

Auto bruciata in Olanda da Marocchini

Ayaan Hirsi Ali

Olanda e i Musulmani, la Scuola

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8 Commenti a “Olanda e i Musulmani, un delicato rapporto”

  1. cristina Scrive:

    Bellissimo articolo! La situazione è proprio così; la tolleranza sta diminuendo.
    Gli olandesi temono di perdere la loro identità; non ci sono più chiese, le hanno chiuse. Mentre sono raddoppiate le moschee.

    Alle ultime elezioni del Parlamento Europeo ha vinto il Partito della Libertà olandese di Geert Wilders, che si è presentato per la prima volta. Geert Wilders ha sempre lottato per la chiusura delle frontiere e contro l’islamizzazione del suo Paese. All’inizio è stato osteggiato da tutti, anche dal governo; ma ora sempre più cittadini votano per lui. E’ il segno che la tolleranza ha i suoi limiti.

    Quando inizia a ledere la libertà altrui va ridimensionata. E questo non ha niente a che fare con discriminazione e razzismo. Soprattutto in un Paese multiculturale come l’Olanda, sino ad ora aperto a tutti. E generoso con tutti. Ma, ripeto: SINO AD ORA.

  2. Francesco GuidOlanda Scrive:

    L’Olanda DELLE CONTRADDIZIONI (ilmanifesto.it)
    Grazie Cri 🙂

  3. Francesco GuidOlanda Scrive:

    “Un altro partito islamico. Olanda Mecca d’Europa (Vari articoli sull’argomento)

  4. cristina Scrive:

    Se volete potete leggere tutti gli articoli che ho scritto su Olanda e Islam e le interviste al politico Geert Wilders nel mio sito http://www.mariacristinagiongo.nl

    Consiglio poi “la rabbia e l’orgoglio”di Oriana Fallaci.

  5. Francesco GuidOlanda Scrive:

    OLANDA: ROTTERDAM METTE ALLA PORTA TARIQ RAMADAN PER LEGAMI CON IRAN (Libero)
    Olanda: cinque cittadini turchi uccisi in un mese (Unione Sarda de il Sole 24 Ore)

  6. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Infibulazione: in Italia si pratica, eccome Sono a rischio migliaia di bimbe immigrate

  7. Francesco GuidOlanda Scrive:

    The Assassination of Theo van Gogh Un reportage da Amsterdam

  8. Marcello Scrive:

    Sono un poeta e pertanto mi esprimo con le poesie. Ecco come cerco di dare il mio contributo alla lotta contro l’infibulazione:

    Ti fa esigua una luce di tristezza
    negli occhi dove stagna la pazienza
    e sottomessa ascolti il tuo destino.
    Nel corpo ti vediamo assottigliare
    come una scheggia opaca di dolore
    e nella carne che palpita di vita
    scende la lama a separare
    l’anima dal piacere l’amore dall’istinto.
    Un rito celebrato con le punte d’aghi
    a filo di parole impunemente atroci
    a suturare la ferita come un muro
    contro l’orrore di saperti viva e vera.
    Perché nell’uomo è ancora il desiderio
    che tu rimanga l’ombra del suo oggetto
    e brucia tra le mani della donna schiava
    la bambina strappata alla sua gioia.

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