Prostituzione Olandese in Vetrina. In Italia, si potrà mai seguire il modello olandese ?

prostituta in vetrina

Mi ha incuriosito un recente articolo che parla del nuovo quartiere a luci rosse di Padova .

Zona in cui 130 ragazze, quasi tutte extracomunitarie, aspettano dalle finestre o dai balconi i loro clienti, prendendo possesso di un intero quartiere della città.

Come hanno reagito le autorità locali difronte alle mille proteste dei cittadini ?

Bloccando dalle 22 alle 5 del mattino l’ingresso al quartiere proibito a chi non è residente ma tanto di più non poteva fare, infatti la legge italiana non sa affrontare la questione perchè sebbene ne sanzioni il favoreggiamento, non dichiara di fatto la prostituzione reato, è un fatto privato e pertanto non ha regolamento, si proibisce l’esercizio nelle case, ma non si assume la responsabilità di dire dove si deve svolgere.

In Olanda il mestiere più antico del mondo si pratica all’aperto solo in 11 ‘zone speciali’, il resto in vetrine al chiuso; le prostitute olandesi per esercitare devono avere compiuto i 18 anni e possedere l’autorizzazione a risiedere sul territorio, inoltre, pagano regolarmente le tasse contribuendo attivamente all’economia del Paese.

Il piano morale e la dignità di queste donne che si mettono in vendita come della merce qui non è più ferita che altrove, sempre meglio che non assistere a scene di corpi esibiti senza pudore di viados stranieri ad ogni angolo di strada.

Fino a che ci saranno uomini e donne, il problema non è eliminabile e rimarrà nella storia come sempre è avvenuto nel passato. Nessuno vuole mettere in dubbio l’identità della donna, la sua bellezza, le sue capacità.. ma se la prostituzione esisterà sempre, l’unica cosa che possiamo fare e controllarla e isolarla.

Nonostante in Italia, negli ultimi 50 anni, dalla Legge Merlin che ha proibito le ‘case chiuse di tolleranza‘, si sono succeduti scontri, battaglie civili e politiche, le proposte circa la possibilità di consentirlo solo in zone adibite e protette lontane dalla città ma controllate e sottratte alla malavita, al momento non sono state ancora accettate.

L’unico sforzo in questo senso è stato un disegno di legge che riconosce i diritti civili alle prostitute e l’esercizio in appartamenti privati, come se fosse possibile far approvare ad un’assemblea di condominio, l’ingresso di donne particolari che ricevono in casa notte e giorno !

Un Sondaggio al riguardo, traccia al momento un preferenza alla necessità di residuare il fenomeno ad una specifica zona bene delimitata e a condizioni precise.

Come si può definire la dignità di una prostituta ?

Contattato via email, sono stato successivamente corretto da Pia Covre esponente di punta del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute,  precisando successivamente che in Olanda le lavoratrici del sesso NON sono assolutamente obbligate a sottoporsi a controlli sanitari e NEPPURE  a registrazioni di polizia. La sola iscrizione obbligatoria è  quella fiscale.

Eppure come rilevato da una ricerca delle Iene di Italia 1 compiuta nel 2005 direttamente presso le vetrine a luci rosse, sembra che anche quest’ultima prescizione non sia proprio rispettata.. (?)

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2 Commenti a “Prostituzione Olandese in Vetrina. In Italia, si potrà mai seguire il modello olandese ?”

  1. aldo Scrive:

    Ciao vorrei andare a Praga come turista improvvisato.Ma è vero che li ci sono le donne in vetrina dove si può fare sesso a pagamento?
    Secondo te cosa si spende?
    E’ almeno tutto legale e non si va incontro a rischi con la giustizia locale?
    Ciao e grazie.

  2. BlogOlanda Indipendente» Archivi Blog » Amsterdam, il Destino del Quartiere a Luci Rosse Scrive:

    […] prefetto di Roma che aveva suggerito di avvicinarsi al modello olandese e dopo gli avvenimenti del pseudo quartiere a luci rosse di Padova e potremmo continuare adesso a discorrere dando uno sguardo a quello che  sta accadendo a Milano. […]

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