Hoorn. Una capitale in miniatura

 Hoorn

Una volta vista la diga e presa coscienza che di quà c’è un lago e di là,.un po’ più in alto, c’è l’Oceano…mi son dedicata alla visita di Hoorn: Hoorn è stata l’antica capitale della Frisia occidentale; e in passato è stato un fiorente porto dello Zuiderzee. I più bei palazzi ed edifici della città risalgono al suo periodo d’oro tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo. Hoorn è una delle cosiddette “città morte” dello Zuiderzee, l’antico mare interno dell’Olanda, così come la non distante Enkhuizen, Hoorn interruppe il suo sviluppo nell’800, quando fu costruito il canale che collegava direttamente Amsterdam con il Mare del Nord, tagliando i porti che vivevano da quella rotte commerciali. La pesca restò ancora per 100 anni l’attività principale di questa città, poi venne innalzata la diga Afsluitdijk e il mare dello Zuiderzee si trasformò nel lago di acqua dolce dello IJsselmeer. Anche se la pesca resta una attività ancora praticata, ora gli abitanti del luogo hanno nel turismo uno dei loro punti di forza, viste le attrattive della zona.

Hoorn venne fondata da alcuni mercanti nel tredicesimo secolo, diventando municipio1356, trasformandosi in un attivo porto per la pesca delle aringhe.
Nel 500 divenne il primo porto commerciale dello Zuiderzee. La città aveva una sua flotta, e l’11 ottobre del 1573 sconfisse quella spagnola insieme alle flotte alleate delle città di Enkhuizen, Edam, Monnickendam.
Tuttavia dal diciassettesimo secolo in poi molti mercanti che avevano fatto la fortuna della città si trasferirono ad Amsterdam, e per Hoorn cominciò la fase di declino. Molte le cose da vedere a Hoorn, tra cui l’antico monastero di Santa Cecilia nel 1402 che ospita dal 1796 il municipio. L’ex cappella settecentesca un tempo parte del convento, ora sala del consiglio comunale, ospita un quadro del 1633 di Blanderhoff che raffigura la già citata battaglia navale contro gli spagnoli del 1573. Alla fine della via Nieuwstraat la chiesa Grote Kerk del 1883 e poco avanti l’antico ospedale di San Giovanni del 1563 con una bella facciata rinascimentale. Poco più avanti la piazza Rode Steen ospita una statua di Jan Pieterszoon Coen, fondatore dell’impero coloniale olandese all’inizio del diciassettesimo secolo, e il Waag, la pesa pubblica nel 1609 dell’architetto Hendrik de Keyzer.

Un altro notevole edificio e il Proostenhuis di fronte al Waag, del 1632, che in passato riuniva il consiglio delle città della Frisia occidentale di cui facevano parte Alkmaar, Edam, Enkhuizen, Hoorn, Medemblik, Monnickedam e Purmerend, i cui stemmi sono visibili sulla facciata in pietra. Ora questo edificio ospita un museo di storia locale molto interessante, con quadri oggetti e documenti vari. Non lontano da piazza Rode Steen si trovano due chiese, la prima denominata Noorderkerk eretta a partire dal 1426, e la seconda, la Oosterkerk eretta a partire dal 1450, sono tardo gotiche con una bella facciata aggiunta in seguito in stile rinascimentale. Tra le cose da non perdere nella vostra visita a Hoorn c’è il pittoresco porto che si affaccia sul IJsselmeer, con una bellissima torre del sedicesimo secolo (la Hoofdtoren) bar e ristorantini per assaporare un po’ il mare ( o meglio il lago) e i tempi che furono.
Il piccolo porto di Hoorn ( che significa “angolo”) toccò il più alto grado di sviluppo nel ‘600: era allora la capitale della Frisia occidentale  e la compagnia delle indie vi aveva una sede; fu addirittura sede di una delle sei ‘Camere’ (in olandese Kamers), della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (Vereenigde Oostindische Compagnie o VOC), insieme ad Amsterdam, Delft, Rotterdam ed Enkhuizen nella provincia di Olanda, e Middelburg in Zelanda.

Tutte le attività, conseguentemente, erano potenziate dalla presenza della flotta: commercio, pesca distillazione tessitura e agricoltura.
Son di quel periodo i maggiori edifici costruiti e racconta il suo nome la sua fortuna nel fare il giro del mondo di quelle flotte: Tra i personaggi più illustri della città ci sono Willem Scheuten, che doppiò la punta dell’America meridionale che venne chiamata Capo Horn in onore del navigatore e Jan Pieterszoon Coen, governatore delle Indie olandesi che fondò Batavia, l’attuale Jakarta in Indonesia, e Abel Tasman scopritore della nuova Zelanda e della Tasmania,a battezzare la punta meridionale del continente americano “capo Horn” in onore della città natale.
Hoorn tutt’oggi ospita pescherecci storici e sopratutto diportisti.
Ho passeggiato per qualche ora nelle vie del centro: è una cittadina deliziosa e non solo perchè ben conservata .. ma perchè opulenta, fastosa, morbida..
Ricca.
Ricca e prospera, tutt’ora si intuiscono i fasti di una città che fu anticamente capitale.. la storia di questo villaggio, prima ancora che rintracciabile nei musei è tutta scritta nelle facciate dei palazzi, facciate cesellate d’oro, con maioliche e ferri battuti che ne decorano inferriate e cornici; è scritta nelle piazze ampie per poter ospitare grandi mercati …nei canali che riverberano architetture imponenti.. nella placidità di un turismo pigro e gaudente.
Una capitale in miniatura.

Ecco l’album fotografico completo.

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2 Commenti a “Hoorn. Una capitale in miniatura”

  1. Simone Scrive:

    hoorn e’ stupenda caro Francesco
    Non vedo l ora di rivederla !!
    Ciao
    Simone

  2. GuidOlanda Scrive:

    Simone carissimo.. è una gioia rivederti qui.. Valentina ha fatto un ottimo lavoro

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