Amsterdam e Olanda, le riflessioni di Valentina

Valentina Falcioni

Da oggi per tutti il mese Valentina ci delizierà con una serie di articoli molto interessanti. Le riflessioni di questo anno, sono un po’ più legate ai comportamenti e le dinamiche della societa’…uno sguardo da turista, senz’altro, legato alle emozioni…

Anche nei viaggi fatti in Belgio, con una agenzia di gite di Amsterdam, che raccomanderei assolutamente, anche per capire meglio l’ Olanda e la complessità di questi piccoli paesi, la parte ” estetica” è subordinata a cercare dell’ altro che mi aiuti a capire un popolo..e attraverso quella comprensione, acquisire più strumenti per comprendere anche me stessa, mestessa nel mondo in cui vivo.

non tutti, ma molti viaggiano proprio alla ricerca di questo: talvolta accade sebbene tanto raramente…

un atteggiamento in linea con certa tradizione del “gran tour”.

Amsterdam peraltro è ideale perchè è una città tranquilla, rispettosa, civile: sono stata nei musei, che sono dei templi di conoscenza e bellezza, vi transitano turisti commossi provenienti da tutto il mondo, e in questo l’ italia sa bene di cosa si parla, la bellezza crea dipendenza…..ma oltre ai turisti questi musei sono abitati continuamente da bambini, adolescenti, adulti non solo di passaggio ma anche cittadini che hanno con musei, teatri e mostre una confidenza impensabile per noi italiani, per non dire che hanno una vera familiarità….

Due dei tre più prestigiosi musei sono alloggiati in palazzi principeschi un tempo periferici e ora centralissimi, chiudono un bel giardino circondato da alberi, anzi, un enorme bel prato con al centro una bella fontana sul quale si affacciano il “loro” teatro filarmonico, e per l’appunto i musei, quello van gogh, quello statale e quello di arte moderna…sono come tre città , tre imperi della bellezza che condividono i rispettivi confini…. E sono vissuti come luogo ove trascorrere la giornata…. I cittadini entrano dal museo Van Gogh per esempio, guardano, prendono appunti, disegnano…. consumano al bar al suo interno, chiacchierano, poi vanno al book shop, consultano libri, escono dal museo e vanno al supermercato di fianco a prendere tutto quello che serve per fare merenda, poi vanno a riposarsi sul prato magari immergendo i piedi nella fontana,
i bambini, fin dalle scolaresche dei più piccoli , transitano fra i piani dei musei, in ogni sala ci sono dei cartoncini che propongono dei giochi per avvicinarsi alla comprensione delle opere…Il museo Vincent Van Gogh, e un luogo da brividi, vibra di passione e strazio….eppure….eppure lo capiscono tutti, anche i bambini si lasciano trasportare da quel vortice di colori saltellando da un dipinto all’ altro, sedendosi in un angolo a copiare, con blocchi di carta e colori .. concentratissimi …. soli e in compagnia di Vincent, il giovanissimo pazzo che sa commuovere il mondo intero…..

ogni museo è così.

Anche quello che descrive l’inimmaginabile vita di Anna Frank, il museo creato nella sua residenza, nella sua stanza che si raggiunge salendo la piccola scala nascosta dall’ armadio…. Non c’è cittadino di Amsterdam che non si senta onorato di custodire questa memoria che e’ una parabola istruttiva….. un monito per comprendere come reagisce alla crudeltà un bambino, E difatti è un luogo di processione come Lourdes, guarisce dalle tensioni quotidiane perchè mostra la tragedia nella sua banalità… I cittadini di Amsterdam sono orgogliosi di possedere un luogo simile….

consapevoli che li è custodito il loro e nostro umano strapiombo….

E poi, uscendo dal porto, da Amsterdam, è come proseguire in un avvicendarsi di presepi…….. le campagne sono campagne prosciugate dall’ oceano, a parole sembra di raccontare una parabola biblica ma è così …. sono un’ opera ingegneristica che rasenta la presunzione sovrumana, gli olandesi avevano il mare che li flagellava e lo hanno ” trasformato” in terra fertile….hanno diviso la terra dalle acque…

Hanno conquistato la terra su cui vivono …. questo mi fa riflettere molto sulle ragioni della loro pacatezza, sono come i leoni, consapevoli della loro forza, e penso fra me che non è casuale che proprio il leone rampante sia il simbolo della loro nazione…

quel “inc shunt leones” latino, dagli olandesi è stato superato… hanno conquistato tutti gli oceani, di questo sembra essere fatta la loro pacatezza.

E poi ci sono dei boschi meravigliosi e curati…io non avevo mai visto un bosco “curato” e selvaggio contemporaneamente…non lo avevo mai visto perche non ho mai visto il paradiso….i boschi sembrano gli sfondi dei quadri fiamminghi, e sono rimasti gli stessi, nel senso che sono rimasti luoghi ideali… ci mostrano la natura viva e armoniosa, abitati da cervi, volpi, cinghiali e uomini insieme….

i boschi e le pianure visti dall’ aereo, sono i luoghi di favole ……

favole di cui fiumi e dighe sono i confini…

pensarci senza vedere è cosa che fa girare la testa….

Coraggio e intraprendenza del leone rempante mitezza e operosità di api….forse sorprese che io venga qua per tanto tempo, a riposarmi.

sì: …loro mi ammirano ammirano che io venga qui in vacanza per più di tre giorni … forse perchè , si ritengono cittadini di un luogo “in cui non succede nulla”…

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2 Commenti a “Amsterdam e Olanda, le riflessioni di Valentina”

  1. Nicola Scrive:

    Molto interessante,dietro il racconto si respira l’aria e la magia della
    pittura fiamminga.

  2. maria cristina giongo Scrive:

    Concordo con Nicola: molto interessante. Brava Valentina!

    Van Gogh…i suoi colori forti e quelli pastello… ti ci perdi dentro.

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