Io olandese racconto di mia suocera italiana

Sandrina Liguori-Krijger sullo scooter

Sandrina ci racconta di sua suocera italiana, di come sia diversa da sua madre per il modo di fare tipicamente olandese che educa i propri figli spingendoli ad affrontare la propria vita in modo indipendente, così da essere forti per superare qualsiasi avversità che l’esistenza possa presentarci.
Sandrina da l’impressione di essere una persona fredda e chiusa, ma in realtà ha un cuore grande tanto da approffittare di questo articolo per fare gli auguri di compleanno e dirle pubblicamente davanti al web intero che le vuole davvero tanto bene.

Ricordo ancora il primo incontro con mia suocera. Che cosa avrà pensato di quella straniera, tutta abbronzata e vestita per il mare ? La prima cosa che mi ha regalato fu un fico, un frutto che non avevo mai visto in vita mia.

Mia suocera abitava fuori città in un’accogliente periferia con un bell’orto.
Corrispondeva esattamente al classico tipo che pensavo dovesse essere una mamma del sud.

Aveva una gonna nera con una maglietta semplice, delle scarpe con il classico tacco. Con queste scarpe camminava ovunque, percorrendo chilometri per girare nel paese o per fare degli acquisti o ancora per andare alla posta. Ma come ? Non sa che esiste il pullman ?

Andava anche nell’orto o dava da mangiare alle galline. Non la vedevo mai seduta, lei organizzava tutto, non faceva mancare mai niente

Dovendo sostituire il marito che lavorava sempre, lei era il vero capofamiglia perchè tutto le gravitava attorno e tutto doveva decidere, non poteva fare altrimenti

Non ero abituata ad una mamma cosi, la mia era tutta un’altra cosa, due mondi davvero differenti.
Io, la mattina, la colazione me lo preparavo da sola, infatti anche da bambina era cosi.
Mi preparavo anche i panini per il pomeriggio perchè mangiavo a scuola.
Poi prendevo la bicicletta per correre 6 kilometri. Qui in Olanda è normale fare questo, se piove o non, si va in biccicletta e basta.

Fa parte della nostra cultura non lamentarsi……cosi diventi bello forte! Quando mia suocera venne in Olanda era davvero rimasta meravigliata di questo. Mi meravigliavo invece io quando vedevo le mie cognate sempre con le sciarpe, cappelli e guanti dietro i loro figli e questo quando la temperatura era di soli 10 gradi. Senza contare che quando pioveva non si usciva proprio !

Mia suocera vuole bene a tutti i familiari, si è sempre preoccupata per tutti e racconta sempre tutte le disgrazie che possono succedere o che potrebbero essere un rischio per le mie figlie tanto da chiedermi di non farle assolutamente uscire !

Una donna forte e indipendente che ha vissuto una vita non facile.
All’ inizio abbiamo avuto un rapporto un pò difficile perche comunque avevo portato via suo figlio… Un figlio che ama lei ma che ama anche questa straniera, quella che non ha alcuna usanza Italiana, quella che non si preoccupa se lui ha preso il caffè o no la mattina!

Nonostante questo mi ha fatto stare sempre bene quando parlavamo e discutevamo di ogni argomento, ognuno riportava il suo parere e mi rispettava anche per questo.

Ora oggi 1° Maggio ha compiuto 70 anni, quale altro giorno migliore poteva essere….. voglio dirle che le voglio davvero tanto tanto bene.

Sandrina Liguori-Krijger

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39 Commenti a “Io olandese racconto di mia suocera italiana”

  1. Jeanette Scrive:

    Leuk artikel! Ik ben een goede vriendin van Sandrina en zoals ze hier boven e.e.a heeft beschreven over haar schoonmoeder zie ik dat ook helemaal zo voor me. Uiteraard praten we wel eens over Calabria, haar familie aldaar en de “gewoonte”. Het is inderdaad een compleet andere manier van leven en doen dan in Nederland, maar voor haar een zeer belangrijk stukje in haar leven!

  2. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Jeanette.. bedankt voor je leuk berichtje

  3. Piero Scrive:

    Ehhhhhhhhhhh…!
    Allora se voi parlate in olandese io parlo in dialetto romagnolo…
    No è meglio di no ,altrimenti non capireste… bel racconto di vita comunque…
    P.S. comunque io e quella donna abbiamo una cosa in comune…lei oggi compie 70 anni,io invece ne compio 41…

  4. Cristina Scrive:

    Bell’articolo Sandrina! Complimenti per questa bella storia che fa notare la differenza di cultura fra due Paesi, con umorismo e anche un pizzico di saggezza.

    Mi sono divertita a leggerla e ho riconosciuto tante cose, anche se all’incontrario: in quanto io sono un’italiana sposata con un olandese!

    Quindi…. io gli chiedo se ha bevuto il caffè, lavo, stiro, cucino, gli compro i vestiti, sono protettiva….per non parlare di come allevo i figli!

    Sono stata l’ultima madre che ancora andava a prederli a scuola, quando avevano già 13 anni e le altre madri olandesi li mandavano a scuola da soli….. sin dall’età di 9 anni! Alla fine sono stati loro a dirmi di starmene a casa, perchè si vergognavano nei confronti dei loro coetanei.

    A questo punto ho capito che dovevo riporre nei cassetti anche le famose magliettine di lana ( che compravo in Italia perchè in Olanda non si trovavano! ) e rendermi conto che sarebbero sopravissuti ai rigidi inverni olandesi anche con la maglietta di cotone!

    La famiglia di mio marito è sicuramente diversa da me e dalla mia.
    Mia suocera è una persona diretta; dice pane al pane e vino al vino e… niente smancerie! Ma con il tempo ho imparato ad apprezzare la sua schiettezza tipicamente olandese!

    Allora…viva le suocere “multiculturali” e tanti cari auguri a tua suocera per il suo compleanno! Groetjes ook aan Jeanette!

    A tuo marito Sergio i migliori complimenti perchè ha veramente una bella moglie! Adesso capisco perchè è venuto a vivere in Olanda!!!!!

    Cari saluti a tutti,

    Cristina

  5. Cristina Scrive:

    Piero, auguriiiiiiiiii !!!!!! Auguroni di cuore e trascorri una felicissima giornata!

    Un abbraccio anche da Hans,

    Cris

  6. Francesco GuidOlanda Scrive:

    E tu cri.. sei diventata una perfetta olandese.. precisissima e rispettosa degli altri, sincera e corretta
    Ehh Piero.. non ti dico se inizio a parlare il dialetto barese cosa succederebbe (anche se di fatto non l’ho mai imparato bene)

  7. Sandrina Scrive:

    Cara Cristina,

    Grazie per il tuo bel commento! Questi maglietti di lana li conosco anche io! Ogni anno a Natale la mia suocera me li faceva trovare nuovi per mio marito anche se io dicevo che non erano tanto sexy, lui li metteva!
    Mi hai fatto anche ridere, vedo proprio la situazione come descrivi alla scuola… Troppo forte!
    Ringrazio anche Francesco per il tempo che mi ha dedicato,
    un abbraccio forte,
    Sandrina

  8. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Un ringranziamento a forte voci a te per aver raccontato della tua esperienza e avermi dato la possibilità di parlare di un confronto tra cultura olandese e italiana (Sandrina) e italiana olandese (Cristina)

    Tanti.. tantissimi auguri a tua suocera

  9. Cristina Scrive:

    Cara Sandrina, caro Piero,

    ho fatto gli auguri a tua suocera anche nel mio giornale online http://www.ilcofanettomagico.it, nell’editoriale di oggi.

    E li ho fatti pure a te, Piero…Quindi collegatevi anche con il Cofanetto e buona serata!

    Cristina

  10. Cristina Scrive:

    Francesco,

    figurati se comincio a parlarvi io in milanese….tu e il romagnolo Piero scomparireste!!!! Ah, ah!

    Se poi mi metto a parlare in olandese…I miei figli dicono che lo parlo come una turca e che dovrei vergognarmi, dopo 28 anni che vivo in questo Paese!

    Quando parlo olandese loro fanno finta di non conoscermi

  11. Piero Scrive:

    Ehi Cri ! grazie per gli auguri…ad essere più preciso mancano ancora 2 ore e 21 minuti DA ADESSO.
    Sulla mia carta di identità c’è il 2 di maggio,questo perchè 41 anni fa mia mamma mi volle dare 1 giorno in più di giovinezza…vai a capirla…
    P.s. il dialetto barese per me è come l’arabo e il dialetto milanese in questi ultimi tempi solo a sentirlo mi va venire i crampi allo stomaco (mi ricorda l’Inter )
    Comunque buon 1 maggio a tutti voi…

  12. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Auguri Piero 🙂

  13. Cesare Scrive:

    Davvero un bel racconto di vita! Daltronde dagli olandesi dobbiamo davvero imparare sulla ecosostenibilitá e sulle cittá a misura d’uomo (e di bici).
    Viva l’Olanda! 🙂

    p.s.
    Ovviamente loro da noi devono imparare a mangiare…e ne hanno di strada da fare 😉

  14. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Cesare ha scritto
    >> Ovviamente loro da noi devono imparare a mangiare…e ne hanno di strada da fare

    In modo particolare concordo soprattutto su quest’ultima frase 🙂

  15. miriam buffo Scrive:

    davvero bello il racconto di Sandrina e belli anche i vari commenti mi fanno capire una volta di piu’ quanto siano magnifici gli olandesi e quanto dobbiamo imparare da loro a livello prorprio di vita pratica

  16. Cristina Scrive:

    Caro Cesare,

    proprio per questo gli olandesi amano tanto la cucina italiana…in effetti la loro cucina è piuttosto limitata.

    Ma, Sandrina lo può spiegare meglio di me che, qui in Olanda, mangio…italiano!

  17. Cristina Scrive:

    Cara Miriam,

    hai ragione, a livello pratico gli olandesi possono insegnarci molto!

    E questa è anche una delle varie sfaccettature della cultura: viaggiare per imparare anche dalle altre culture. Un arricchimento continuo, sia nel bene…che nel male!

    Cari saluti,

    Cristina

  18. Simone Scrive:

    Auguri piero anche se odi cosi tanto l inter…
    Buona domenica a tutti!!

  19. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Buona domenica Simone.. buona domenica a tutti voi

    Certo Cri.. viaggiare apre davvero tanti orrizzonti 🙂

  20. Sandrina Scrive:

    Caro Cesare,
    In Olanda c’è un proverbio ‘wat de boer niet kent, vreet hij niet! Ma forse è meglio che non viene tradotto!
    Comunque quando sento a dire di un Italiano che in Olanda ha mangiato male e poi chiedo dovè hanno mangiato,mi risponda sempre in un ristorante Italiano… se sei in Olanda cerca di mangiare anche le nostre specialità! Provate un ristorante Olandese di un certo livello e puoi fate un commento.
    Comunque devo dire che anch’io, come Cristina, mangio più delle volte Italiano!

  21. jitka Scrive:

    Un bel racconto,pieno di sincerità,mi è piacuto verramente.
    Penso che ogni tipo di rapporto con una pesona nuova o diversa di cultura deve supperare le prime difficoltà, ma una volta conoscendosi si supera quasi sempre tutto se si ha la buona volontà e rispetto uno per l’altra.

  22. Cristina Scrive:

    Sono d’accordo con Jitka!

    Inoltre anche con una persona del tuo stesso Paese puoi trovarti malissimo!

    Spesso si viene comunque da una famiglia diversa, con una diversa educazione, ogni individuo è un essere unico ed irripetibile.

    Per cui, come dice jitka, si può superare “quasi sempre” tutto se c’è la volontà di farlo, il rispetto, e aggiungo io…anche molta pazienza!!!!!

  23. Elisa Scrive:

    Mama ik vind het een heel leuk artikel!
    Je kan echt goed en leuk schrijven,
    ik ben trots op jou.

    liefs
    je dochter

  24. adriana Scrive:

    ik ben heel trots op je mama. je bent er echt goed in.
    liefs je dochter adriana

  25. Cristina Scrive:

    Lieve Adriana, lieve Elisa,

    Ja, jullie kunnen echt heeeeeel trots op jullie mama zijn!
    Ciao,

    Cristina

    P.S. Adriana ed Elisa sono le figlie di Sandrina, che le hanno scritto, nel commento più sopra, che sono molto fiere della loro mamma!
    Io ho risposto che hanno ragione.

    Però…con il padre italiano, dovrebbe imparare anche la lingua paterna, l’italiano…Non solo l’olandese, eh, Sergio??????!!!!!!!! Altrimenti in che lingua parla con sua nonna?

  26. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Che bello questo scambio di opinioni.. che bello vedere i commenti in olandese e soprattutto fatti da una figlia a sua madre e da quest’ultima a sua suocera.. una bella famiglia unita..

  27. Piero Scrive:

    Lo scambio di opinioni è sempre bello….eheheheheh
    Ma l’olandese chi lo capisce ( ovviamente io no…ehehehee)
    Notte a tutti.

  28. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Buona notte Piero.. ma Cri ha tradotto tutto perfettamente per noi..
    Al limite rimaneva quel detto di Sandrina.. che se non erro dice “ciò che l’agricoltore non sa non lo mangia” (wat de boer niet kent, vreet hij niet!)
    Ossia come fai a dire che il cibo olandese non è buono se non lo assaggi ? 🙂

  29. Cristina Scrive:

    Vuol dire:” quello che il contadino non conosce, non se lo mangia”

  30. miriam buffo Scrive:

    cara Cristina
    mi trovo sicuramente d’accordo con la tua risposta e spero vivamente al piu’ presto di poter fare un bel giro per l’Olanda.Io ho iniziato ad amarla tanti anni fa’ quando al mare ho conosciuto e frequentato una compagnia di ragazzi Olandesi credimi nonostante la difficolta’ con la lingua mi hanno subito fatto sentire a mio agio in tutto e per tutto eccezionali!!!!!!!per un po’ ci siamo scritti dopo ma poi ci siamo persi.Adesso vorrei tanto ritrovarli per rivederci con le nostre famiglie spero di riuscirci presto xche’ l’atmosfera che c’era tra di loro non l’ho mai piu’ ritrovata e vorrei riviverla ancora anche se magari x poco tempo……….

  31. Cristina Scrive:

    Allora…ci incontreremo in Olanda! Venite a trovarmi!

    Spero che tu legga anche il mio giornale online: http://www.ilcofanettomagico.it, fondato con l’aiuto di Francesco. Una delle nostre ennesime sfide per dare un’informazione corretta, professionale ed utile. Per fare del vero giornalismo!

    Cari saluti,

    Cristina

  32. Tonio Scrive:

    Mi ha commosso quest’articolo. Mi ha commosso ed in una certa misura, anche rattristato. Perché, in quella donna fiera vestita di nero, che macina chilometri a piedi, che da mangiare alle galline la mattino presto, sventagliando il becchime nell’aia, io intravedo gli ultimi respiri di una civiltà prossima al definitivo tramonto. Presto svanirà persino dai ricordi la nostra fiera civiltà contadina, fatta di valori semplici, di grandi sacrifici, di un rapporto con la terra intimo. Questa terra l’abbiamo amata, perché composti noi stessi dalle sue molecole. Per millenni l’abbiamo fecondata, ed essa, generosa, ha ricambiato il nostro amore, consegnandoci i suoi frutti. E noi non le abbiamo mai chiesto di più che i suoi frutti. Cioè a dire il frutto del nostro duro lavoro tra le sue zolle ed i suoi sassi.
    Poi però qualcosa si inceppato. E’ arrivato un momento in cui qualcuno ha trasformato il fiero popolo contadino, in una società mostruosa, mutata geneticamente dal consumismo più becero.
    I frutti della nostra terra ad un certo punto non ci sono più bastati. Abbiamo cominciato a vergognarci delle nostre mani callose, e del nostro volto battuto dal sole e dal vento del Mediterraneo. Abbiamo persino cominciato a vergognarci della nostra terra, e delle nostre madri vestite di nero. Mio Dio, che sacrilegio abbiamo commesso!
    Sandrina, ti prego, amala questa donna. Amala più che puoi. Perché dopo la sua luce, qui resterà solo il buio.

  33. Cristina Scrive:

    Caro Tonio,

    mi sono commossa per le tue belle parole. Mi hanno toccato l’anima, profondamente. Da quanto racconti sei di origine contadina; eppure scrivi benissimo, con una ricchezza di vocaboli che indica un percorso anche di studi, oltre che interiore.

    Tuttavia, credimi, il fiero popolo contadino esiste ancora, con la sua saggezza, la sua capacità di entrare in armonia con la natura, nonostante la devastazione dei tempi moderni.

    Infine, non temere il buio, se hai la luce in te. E mi sembra che tu abbia una luce splendente, di dentro, che ti ravviva anche dal di fuori.

    Il buio è solo per coloro che non sanno provare sentimento ed emozioni.

    Cari saluti,

    Maria Cristina Giongo

  34. gianfranco mancini Scrive:

    la fondamentale differenza ,secondo me,e’ lo scontro-attrazione -attrazione-scontro che si pone tra una cultura cristiana-permissivista e quella calvinista-ortodossa.A prescindere la religiosita’ che ognuno vive,praticante o no,e’ chiara l’influenza culturale educativa che crea le differenze.L’italia e l’olanda in parte sono i poli sud-nord,e questo in ogni momento della convivenza emerge ,in positivo e negativo,sempre comunque con grandi fatiche.gf
    (Faccio copia incolla dei due miei interventi,questo e’ il primo)

  35. gianfranco mancini Scrive:

    aggiungo che comunque e’ sempre una bellissima crescita ,quanto deriva da questo confronto (nord sud ),e se pure le difficolta’ sono molte,fin tanto che permane la voglia e la curiosita’ di conoscere,e’ sempre comunque positivo.La positivita’ si arresta quando si scivola su giudizi o posizioni arrocate di improbabili confronti tra “monti”( mondi) … Mostra tuttoche non potranno spostarsi ne confrontarsi,un po’ come il dna,ognuno mantiene il suo;errato pensare di cambiarlo,piu’ errato pensare di fare a meno di conoscerlo,essendo comunque la radice unica,e da qui’ il contrasto-attrazione.gf
    (questo il secondo)

  36. Francesco GuidOlanda Scrive:

    Grazie gianfranco per il tuo contributo

  37. Karen Scrive:

    Bel articolo Sandrina, l’ho letto con piacere e più che mia suocera italiana ci ho riconosciuto la nonna di mio marito. Mia suocera andava in bicicletta al paese per fare compere nei negozzi o per andare al supermercato. Non aveva la patente, era di quella generazione di donne, come mia madre olandese, che non aveva neanche mai preso in considerazione la possibilità di prenderla, perché avevano i mariti che guidavano.
    Quanto mi ha fatto ridere Cristina con le sue magliette di lana… 🙂 Anche la nonna di mio marito veniva sempre a controllarmi la camicetta di cotone fine (che portavo anche d’inverno!), se sotto ci avevo messo una camiciola oppure no. Quel piccolo visino rugoso s’imbronciava sempre se vedeva che ancora non le avevo dato retta. Ho dei bellissimi ricordi della nonna di mio marito. Una donna tutta speciale, nata in una famiglia di contadini toscani sempre allegri e generosi con tutti e con la porta dietro sempre aperta. Anche i miei suoceri non li ho, purtroppo, più con me. Se ne sono andati tutti troppo presto ed i tempi di una volta non torneranno mai più.

  38. els Scrive:

    Invece io ho vissuto il contrario. Mio marito figlio unico ha lasciato per me la sua fidanzata e quella ragazza era completamente schiava della mia suocera. Non vi dico altro, solo che ho vissuto in un inferno vivendo con lei in casa sua. In quei anni in Italia la Nordica èra una poco di buona…Ho ricevuto una educazione estremamente severa in Olanda. La mia suocera è ancora in vita, ma sia io e la mia figlia non andiamo mai a trovarla perchè ci sono solamente brutti ricordi.
    Poi negli anni ’60 anche gli Italiani non erano ben visti …sposare un Italiano non faceva molto piacere a i miei genitori. Ho voluto farlo lo stesso e cosi non avevo il coraggio di tornare in Olanda per sentire (te lo avevamo detto). Come vedete. Tanti testimonianze diverse.

  39. Karen Scrive:

    Mi dispiace della tua brutta esperienza Els. E’ vero, non tutte le suocere sono disponibili verso le nuore, specialmente se sono straniere. Parliamo poi anche di tempi diversi. Io sono arrivata in Italia nel ’79 in una città industriale che lavorava molto con l’estero e forse avevano la mente un pò più aperta. Ho saputo dopo che pure mia suocera sperava segretamente che la nostra ‘storia’ sarebbe finita presto all’inizio, ma è durato poco. Alla fine la vedevo come la mia mamma surrogata. Tutta la famiglia di mio marito mi ha sempre fatto sentire la benvenuta e c’è stato sempre stima fra di noi. Forse sono stata fortunata ad essermi stabilita in Toscana. Adoro i Toscani 🙂

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