Art in Nature, il Blog di Francesca sull’Arte Ambientale Olandese

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Francesca, figlia di madre olandese, è un’italiana che vive in Olanda da due anni
Ha creato l’anno scorso il blog Art in Nature per realizzare un database dei luoghi dedicati all’arte ambientale in Europa e nel mondo.
Dopo un periodo di riflessione lo ha ripreso alla grande pubblicando una serie di articoli davvero interessanti sui Paesi Bassi.

Del Museo Kroller Muller che si trova all’interno del Parco Naturale De Hoge Veluwe a Otterlo, parla delle origini, delle curiosità, della storia che portarono alla sua creazione, dell’ampliamento anche con la realizzazione di costruzioni importanti. Ne descrive con estremo cura dei particolari i suoi esterni e interni. Le vicissitudini del Museo.
Questa “tappa fondamentale della storia dell’architettura dei giardini e del paesaggio olandesi” fu realizzata soprattutto grazie alla volontà di privati che seguirono nel tempo.
Partorita da un’iniziativa privata, il proposito dei coniugi, appassionati di arte e caccia, che acquistarono il terreno all’inizio del 21° secolo e da cui prese poi il nome il parco, fu immediatamente quello di donarlo all’intera nazione dopo averlo adibito a quello che poi è divenuto oggi.
Parola d’ordine: una simbiosi tra natura e collezione e come Francesca stessa riferisce una sorta di giardino d’artista e un’opera d’arte ambientale ben integrata con il territorio tanto da divenirne un’unica entità.
Quello che in passato era luogo di caccia sarebbe divenuto in futuro nelle intenzioni del creatore un tempio per la cultura e l’arte di tutti i tempi e di tutti i Paesi.
Davvero ambientalista il progetto “Provo delle Witte Fietsen” con il quale si misero a disposizione gratuitamente all’ingresso del parco delle biciclette bianche.
Completano l’articolo alcune informazioni importanti su come raggiungerlo, i prezzi e gli orari.

Il De Verbeelding è un percorso di arte ambientale a Zeewolde sorto grazie alla collaborazione tra il il Kröller-Müller Museum e il Centro Commissioni Artistiche del Mondriaan Stichting. L’intento è stato quello di realizzare un museo all’aperto, che integrasse i vari aspetti dell’arte e della natura. Francesca riporta diverse informazioni anche sull’attuale impiego del progetto, le diverse manifestazioni che si tengono.
Più avanti lo chiarisce meglio come un percorso che si potrebbe definire un viaggio nella fantasia, viaggio le cui tappe sono scandite da navi “affondate” nella terra, torri inaccessibili il cui interno ci è celato e la cui presenza è notata soprattutto dai gabbiani che vi si posano.
Protagonista negli ultimi anni della realizzazione di numerosi parchi-paesaggio e opere d’arte ambientale è la regione (provincia olandese) del Flevoland. Un “incontro per antonomasia tra uomo e natura”. Meta ideale degli artisti, le caratteristiche territoriali, quindi un’ottima localizzazione per la costruzione di dighe.
La lettura minuziosa ma scorrevole di quanto riferisce Francesca è in grado di portare direttamente con l’immaginazione in queste zone, sembra quasi di viverle e attraversarle realmente !
Parla molto dei lavori di Robert Morris, Richard Serra e Daniel Libeskind, di quello che qui e nelle vicinanze hanno relizzato e delle loro personali riflessioni.
Di quest’ultimo cita l’Observatory ubicato ad ovest di Zeewolde, nei pressi di Lelystad che pone lo spettatore in un ruolo attivo e di partecipazione, elemento questo perseguito dall’artista, il quale non vuole creare una scultura, ma creare spazio, al fine di realizzare un luogo con un significato preciso.
Dell’Observatory riferisce di quando fu aperto al pubblico, come accedervi e i lavori di costruzione. Curiose le tre piccole porte, orientate verso est, denominate sightlines, per misurare quattro volte diverse il sorgere del sole. Francesca spiega come si devono utilizzare.
La più grande opera di arte ambientale in Olanda è l”Earth Sea di Piet Slegers’, raggiungibile soltanto attraverso due ponti pedonali, uno di uscita e uno di entrata.
Di Daniel Libeskind cita Polderland Garden of Love and Fire e The Books of Groningen
Completa l’articolo una descrizione di altre opere di interessante rilievo archittetonico e naturale.

Parlando degli ecomusei olandesi (Open air museum), li definisce come la valorizzazione museale del patrimonio territoriale ed etnografico la cui diffusione è favorita recentemente da un rafforzamento tra istituzione museale e comunità, connessa in particolar modo con il suo territorio. La Storia e le origini del termine, l’evoluzione e come interpretarlo, le prime sperimentazioni anche negli altri Paesi europei.

L’Openluchtmuseum di Arnhem si propone di offrire ai suoi visitatori l’Olanda di un tempo, i costumi e gli usi oggi quasi dimenticati e le antiche strutture che facevano parte di un paesaggio olandese in continuo mutamento. E’ possibile entrare nelle botteghe degli artigiani, nelle case dei nobili e nei mulini a vento e ad acqua. In vari punti del parco gli ‘abitanti’, rigorosamente vestiti in abiti tradizionali mostrano come vivevano quotidianamente tra il 1700 e il 1970.
Diverse le notizie che informano delle costruzioni e di come spostarsi all’interno

Il Centro Water Land situato a Neeltje Jans, nella parte occidentale dell’Olanda è una sorta di padiglione ‘fluido’, progettato sulle rive vicino al mare “H2O”, nato dalla deformazione di 14 spazi ellittici che, su una lunghezza di 65 metri sembrano opporsi alle spinte di forze esterne come quelle del vento.
Un laboratorio localizzato ad un metro e mezzo sotto il livello del mare in cui sperimentare gli effetti devastanti di un’alluvione e di come la terra può reagire a tali fenomeni
Francesca descrive la struttura in tutti i suoi particolari, le emozioni che si possono scorgere visitandolo, cosa si può trovare all’interno. Un esempio è il padiglione dell’acqua salata. Il confronto tra la natura e l’uomo trova qui delle precise domande a delle precise risposte.

Nato con lo scopo di rappresentare realmente momenti di vita quotidiana del passato e favorire l’approfondimento e l’apprendimento della storia sociale dell’ ‘800 e del ‘900, lo Zuiderzeemuseum di Enkhuizen è un museo all’aperto costituito da un villaggio di pescatori e composto da diversi agglomerati realizzati con materiali autentici che riproducono con una certa fedeltà quartieri originali di vari paesi dello Zuiderzee, come Zwaag, Hindeloopen, Akerrsloot e Kollum.
Gli esercizi commerciali sono completi di arredi originari e da centri di produzione industriale e artigianale, sono state riprodotte anche tutte quelle zone che erano dedicate all’istruzione e al culto oltre che il porto. Diverse sono le mostre permanenti e temporanee che vengono organizzate allo scopo.
Il grande lago artificiale di Ijssel venne infatti realizzato nel 1932 sbarrando allo Zuiderzee la comunicazione con il Mare del Nord, mediante la costruzione di una diga lunga 30 chilometri, la Afsluitdijk.
La trasformazione, voluta per porre fine al secolare problema delle inondazioni, produsse nella zona importanti effetti sia sul piano ecologico, sia su quello socio-economico. Il mare salato si andò trasformando negli anni in un lago di acqua dolce. L’economia locale, tipica delle zone portuali, subì un duro colpo e si avviò verso un rapido declino.
La nascita del Museo ha voluto come proposito quello di fermare nel tempo la cultura e le abitudini degli abitanti di questa zona e che nel tempo sono state sottoposte ad un processo di cambiamento radicale avvenuto in modo cosi’ drastico per effetto di questi grandi mutamenti sul territorio.
Numerosi sono infatti i temi trattati: la caccia alle balene; l’arte e la cultura tradizionali; la lotta contro l’acqua che racconta delle iniziative intraprese nel corso dei secoli per contrastare le inondazioni e culminate nel 1932 nella costruzione della grande diga; la pesca nel Mare del Nord e nello Zuiderzee; il trasporto via acqua di persone e animali.
Francesca racconta tutto questo trattando in particolare i vantaggi e le differenze tra Museo tradizionale e all’aperto.

Del Groninger Museum Francesca rileva un fatto curioso legato alla sua posizione, l’edificio pregievole infatti si trova al centro di un grande canale navigabile, in modo da collegare le due sponde. Cita il ponte levatoio, la vita dei passanti che si svolge attorno, i colori della costruzione,.
Origini, costruzione, storia, evoluzione, curiosità, il progettista, impatto con l’ambiente, viabilità e la vivibilità sono i consueti temi trattati e approfonditi con la solita accuratezza nel raccontare i particolari dell’epoca e alcuni aneddoti dei protagonisti. Un veloce sguardo alle collezioni all’interno completa il tutto.

Grazie Francesca per queste importanti informazioni e riflessioni

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7 Commenti a “Art in Nature, il Blog di Francesca sull’Arte Ambientale Olandese”

  1. cristina Scrive:

    Interessante, Francesca! Ma allora ti trovi bene in Olanda!

    Piero, vedi che ci sono tante altre belle cose da vedere OLTRE ad Amsterdam??????

  2. admin Scrive:

    Cristina.. non ricordo se vive in Italia o in Olanda ma se non erro Francesca è figlia di genitori olandesi o italolandesi..
    Le ho inviato un messaggio tramite i contatti che ha sul sul blog di Splinder.. non so se sono ancora attivi.. speriamo che il messaggio nella bottiglia in mare arrivi a destinazione

  3. cristina Scrive:

    Reginaldo, Annarita e tutti quelli che cercano lavoro, avete già provato a Tempo-team.nl?

    Provate anche lì.

  4. Roberto Scrive:

    Davvero interessante! Grazie per il lik Francesco! Leggo gli articoli con molto piacere. Vero è che non tutta l’Olanda sta ad Amsterdam.

    ciao

  5. admin Scrive:

    Grazie a te Roberto 🙂

  6. admin Scrive:

    Riporto qui un messaggio lasciato sul vecchio blog da Stella Meyer
    Gentile Sig. Francesco, vorrei, per piacere, informare i Suoi gentili lettori della prossima iniziativa sull’arte ambientale al Museo Bagatti Valsecchi (via Gesù 5, Milano), martedì 17 marzo, ore 18, Anna Mazzanti, storica dell’arte ed esperta d’arte ambientale, “Alle origini del termine ‘arte ambientale’. Una pietra miliare: Gli Art spaces a Villa Celle”, ingresso libero sino ad esaurimento posti

  7. Misia Scrive:

    Ciao! Seguite anche il sito http://www.andymag.com/ è molto interessante e si trovano interviste a personaggi del mondo della creatività a 360°!

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