Amsterdam, ecco a voi una nuova città e intanto la polizia si ribella

Amterdammer in rivolta

Continua il processo di cambiamento di Amsterdam e il sindaco Job Cohen dopo aver lanciato una battaglia per chiudere 3/4 di vetrine a luci rosse nel famoso quartiere di Wallen, con un vasto piano di recupero del centro storico, ha annunciato una riduzione anche dei coffeeshop, dei ristoranti a buon mercato. L’intenzione è anche quella di chiudere le bettole e i negozi di souvenir per sostituirli con ristoranti di alto livello, negozi di qualità e delle gallerie d’arte.Il commercio del sesso sarà completamente off-limit in alcune piazze e vie del più antico quartiere della capitale olandese. Lo stesso sindaco ha assicurato che la polizia rafforzerà la sua azione, intanto dal primo gennaio 2008, i poliziotti non possono fumare più cannabis fuori dall’orario di lavoro perchè devono essere un esempio morale” per la societa.
Se fino a questo momento era vietato arrivare al lavoro ubriachi o ancora narcotizzati dall’effetto di stupefacenti, ora si chiede di comportarsi da poliziotti sempre. Ma come fa sapere il presidente del sindacato di categoria Hans van Duijin, molti agenti non sono d’accordo visto che non sono pagati per 24 ore, quando sono fuori servizio quello che fanno riguarda loro.

Nello stesso periodo si è tenuto a Piazza Dam una marcia di protesta di tutti gli esercenti e dei dipendenti che stanno per perdere il lavoro (centocinquanta sono  soltanto quelli del noto ‘Casa Rosso‘). Ma alla manifestazione hanno partecipato anche gli stessi cittadini, alcuni di loro lo hanno fatto in modo del tutto caratteristico esibendo un cartello che mostrava il disegno di un organo genitale maschile che s’ammaina. Il significato di una simile caricatura lo si ritrova nel fatto che se non esistessero vetrine rosse e coffeshop, Amsterdam diventerebbe una piccola Venezia o una grande Bruges.

I proprietari di 37 bordelli hanno portato il Comune di Amsterdam in tribunale.
L’insolita battaglia legale ha avuto luogo attorno alla metà di gennaio, e poteva vedere l’Amministrazione della capitale olandese cedere il passo alle ragioni degli imprenditori della prostituzione, che hanno deciso di impugnare l’ordinanza di chiusura ricevuta (lo scorso 30 novembre 2007) per il coinvolgimento in un giro di riciclaggio di denaro sporco.

In gioco ci sono 300 posti di lavoro, un terzo delle occupate del sesso a pagamento nel Quartiere a luci rosse di Amsterdam. E l’attività dei tenutari dei locali o degli appartamenti minacciati di chiusura; tra di loro, anche Fat Charlie Gerts che è proprietario di 20 delle licenze a rischio.

Sono già scesi in campo contro la decisione del Sindaco di Amsterdam Job Cohen, sia il sindacato delle prostitute (il Filo Rosso), sia gli stessi proprietari dei locali.
Per il sindacato, che rappresenta circa 20.000 prostitute, la chiusura dei bordelli costringerà le donne a lavorare in strada, creando così altri problemi per la città.

Quello che vuole fare l’amministrazione locale è ridurre tutte quelle cause che possono generare criminalità legata al sesso e al consumo di “spinelli” ma come sostiene Jon Broers, il promotore della protesta, la prostituzione c’è sempre stata e sempre ci sarà.
Ad Amsterdam lavorano ottimila professioniste, di cui soltanto mille nel quartiere a luci rosse, non se ne andranno, semplicemente si sposteranno. L’effetto, non sarà quello di impedire il “traffico di schiave del sesso”, ma deviarlo e alzare i valori immobiliari.

Per far fronte alla piaga del riciclaggio, il Comune di Amsterdam vorrebbe che le banche concedessero con maggiore facilità finanziamenti ai bordelli, molti dei quali attualmente ricevono prestiti da società private. “Le donne che lavorano nella prostituzione dovrebbero avere la possibilità di ottenere prestiti esattamente come chi lavora in altre attività”.
Le autorità, infatti, sono convinte che questi crediti siano troppo rischiosi e ritengono che introducendo adeguate procedure per i bordelli con regolare licenza e per le prostitute, il settore bancario possa avere un effetto positivo nella lotta contro la criminalità che opera nel cuore dell’industria del sesso olandese.

I sondaggi hanno dimostrato l’appoggio della maggioranza dei cittadini che non sono a favore del commercio sessuale ma che vogliono solo salvare lo storico quartiere a luci rosse.
Secondo una stima ufficiosa fornita dagli organizzatori della protesta: ventisei milioni per diciasette palazzi ne valevano la metà. Il Comune paga, affitta gratis, esentasse e regala anche la luce. Curiosamente, il venditore è unico: si chiama Charles Geerts, incensurato, nessuna condanna e molti processi. Anche dietro l’acquisto c’è una sola società immobiliare, la NV Stadsgoed.

Cosa sta accadendo ? Sebbene le forze dell’ordine debbano effettivamente rappresentare un valido esempio, stiamo forse assistendo ad una storica inversione di tendenza per arrivare forse da un eccesso all’altro ? Certamente verrebbero ad attenuarsi tutte quelle attrazioni turistiche che rendono uno degli esempi di tolleranza e aperta unico al mondo. Potranno mai chiudere in poco tempo delle attività che hanno resistito per quattrocento anni ? Per un fenomeno che non si può debellare, qual’è sorte peggiore ci può ancora essere se si svolge come in tutte le altre città del mondo per strada. Forse circoscrivendolo e isolando si potrebbero causare meno danni alla società ? Staremo a vedere cosa accadrà, intanto le nuove attività nel settore non potranno essere attivate. Forse nel frattempo l’economia olandese ne risentirà. Potete leggere alcuni commenti da parte dei lettori che sono riportati in “Prostituzione Olandese in Vetrina, gli aspetti positivi

Via Apcom, Droghe.aduc.it e Repubblica

Maggiori approfondimenti su il Corriere Olanda: polizia, «erba» libera in tempo libero
il Video de il Corriere
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Amsterdam, il Quartiere a Luci Rosse

Amsterdam, le Vetrine del quartiere a Luci Rosse

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3 Commenti a “Amsterdam, ecco a voi una nuova città e intanto la polizia si ribella”

  1. BlogOlanda Indipendente» Archivi Blog » Amsterdam, il Destino del Quartiere a Luci Rosse Scrive:

    […] tendenza.  Già dalla fine dell’anno scorso, il Comune di Amsterdam aveva preannunciato la chiusura di un terzo delle vetrine del Quartiere a Luci rosse ed alcune forti reazioni si erano già avute. Adesso si è arrivato ai fatti decidendo di stanziare […]

  2. BlogOlanda Indipendente» Archivi Blog » Amsterdam, continuano le sfilate nelle vetrine delle prostitute Scrive:

    […] già parlato di quello che era accaduto immediatamente dopo la rivoluzione del Sindaco di Amsterdam con 10 atelier che avevano già occupato 16 Vetrine […]

  3. BlogOlanda Indipendente» Archivi Blog » Anche ad Amsterdam una giornata senz’auto Scrive:

    […] poteva mancare Amsterdam, città in cui è stato il sindaco Job Cohen a dare l’esempio guidando una vettura elettrica. In questa occasione per le strade della capitale […]

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