L’ultima reality-follia: allevare bebè in prestito

Reality Baby Te Huur, Baby in Affitto

E’ questo il titolo che l’autrice Maria Cristina Giongo ha dato al suo articolo.
L’Olanda, patria dell’Endemol e dei Reality Show, divulgatrice di tutti quei format che poi vengono utilizzati dalle altre reti televisive del globo ha ancora collezionato un altro successo

Dopo Miss Ability, il Reality olandese delle ragazze disabili e l’annuncio di ‘De Grote Donorshow‘ (‘il grande donatore-show’) che tanto fece scalpore per il modo con cui un  malato terminale avrebbe ceduto il proprio rene al vincitore tra tre concorrenti, rilevatosi poi una grossa bufala, ecco un’altra invenzione, si tratta di un reality educativo che verrà trasmesso tra un paio di mesi in Olanda dalla televisione pubblica BNN.

Questa volta è qualcosa che ha stupito di più: si tratta di Baby te Huur, ossia bimbo in affitto.

Per ben otto settimane e otto puntate quattro coppie di giovani innamorati, di cui una di lesbiche, tra i 17 e i 20 anni, rinchiusi in 4 villette a schiera d Rotterdam sono stati ripresi 24 ore su 24  mentre si cimentavano con le ordinarie necessità e i problemi di un un bambino, un neonato e un adolescente.

Per quanto possa essere sembrato discutibile un programma del genere, molti sono stati infatti gli ‘apprezzamenti‘ ricevuti dai veri genitori che hanno avuto il coraggio di lasciare i propri figli in mano a degli sconosciuti per ben 9 puntate, è pur vero che si è trattato di un esperimento sociale che ha portato i giovani a riflettere. Alcuni dei partecipanti hanno avuto modo di imparare e far imparare da questa intensa esperienza, non tutto infatti è come sembra e per poter riuscire a capire, come al solito bisogna esserci dentro, ossia viverla concretamente la questione.

Il fine di Michael Morley il manager e degli stessi proprietari della produzione: Joop van den Ende e Jon de Mol è quello di far discutere sull’educazione dei propri figli cosi’ come ‘De Grote Donorshow’ aveva fatto per attirare l’attenzione sul problema dei trapianti di reni. Se visto da un’ottica di obiettivi da raggiungere, sebbene il metodo sia discutibile, in conclusione i benefici potrebbero pure arrivare dato che ‘De Grote Donorshow’ ha portato ad un incremento di donatori di oltre il 30 per cento. Forse in questo caso si potrà dire che gli effetti saranno stati quelli disincentivare il ricorso alle baby-sitter o di aumentare la fertilità?

L’invenzione è infatti da attribuire ancora all’Endemol la società olandese presente con i suoi uffici in 27 Paesi del mondo, autrice di format quali ‘L’isola dei famosi‘, il ‘Grande fratello‘ e ‘La pupa e il secchione‘ e che tanto fece discutere quando con l’acquisto da parte di Mediaset, si ebbe un timore di qualche influenza della TV privata su quella pubblica.

Intanto in Italia lontani da affrontare problematiche di donazione di organi o del discutere della educazione di un bambino si prosegue con la nuova edizione del Grande Fratello, stesso titolo stessi contenuti.

Infatti secondo Cultumedia.it e i reality olandesi più recenti, rispetto a quelli italiani sembrano per la maggior parte delle volte puntare di più al soddisfacimento di curiosità e alla costruzione di relazioni sociali e al soddisfacimento di curiosità. Ossia si tende meno al gossip, alla lotta per l’inquadratura fine a se stessa, allo scandalo gridato ai quattro venti, privilegiando invece il contesto e le capacità personali di chi sta di fronte alla telecamera.

Foto, dettagli sul programma e i protagonisti ma anche delle curiosità di altri Reality olandesi un po più’ spinti li trovate nelle immagini dell’articolo pubblicato sul Numero di Visto (Rizzoli) del 4 Aprile 2008.

Sono riportate qui grazie alla gentile concessione dell’autrice Maria Cristina Giogno.

Via Realityshow.blogosfere.it e Magazine di Excite.it

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